Il prossimo passo: rilanciare il valore fondativo della Carta Costituzionale


Monica Donini


Al Seminario nazionale della Tavola della pace il Coordinamento degli enti locali per la pace e i diritti umani propone di rilanziare il valore fondativo della Carta Costituzionale e di quella dei diritti umani, e di potenziare fattivamente il ruolo delle autorità regionali.


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Il prossimo passo: rilanciare il valore fondativo della Carta Costituzionale

Assisi 1 marzo 2008. “La giornata odierna – ha affermato Monica Donini, Coordinatrice nazionale della Conferenza delle Assemblee legislative regionali italiane e Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna – rappresenta per le Regioni un momento di riflessione “dinamica”. Una straordinaria coincidenza da non perdere ma da rilanciare per promuovere una piena consapevolezza del valore fondante della Carta costituzionale italiana e di quella approvata a Parigi sui diritti umani; per riportare al centro della dimensione politica, pubblica e istituzionale le giovani generazioni”. “A livello internazionale e paneuropeo i governi hanno concluso accordi sul rispetto di standards universali per i diritti umani. A livello nazionale tali standards sono stati ratificati e integrati nella legislazione interna. Ma la responsabilità non finisce qui – ha affermato Monica Donini. Per la concreta realizzazione dei diritti umani le decisioni dei livelli regionali e locali assumono cruciale importanza. Le autorità regionali e locali sono sempre più spesso direttamente responsabili dei servizi legati alle cure mediche, l’educazione, gli alloggi, la sicurezza, etc. Tali questioni influenzano profondamente il godimento dei diritti umani, così come dei diritti sociali. Occorre allargare il campo d’azione della democrazia”.
“E’ dunque una lacuna importante il fatto che così poca parte della discussione pubblica sui diritti umani sia focalizzata sulle autorità regionali e locali. Sarebbe auspicabile che i Governi o i Parlamenti nazionali consultassero i rappresentanti di dette autorità prima di firmare e ratificare accordi internazionali che influenzeranno le politiche locali. Così come il punto di vista delle autorità regionali e locali andrebbe preso in considerazione nello sviluppo dei piani nazionali a favore dei diritti umani, perché ciò faciliterebbe la realizzazione di una dimensione locale nell’approccio ai diritti umani.”
“A tale proposito è opportuno ricordare le cinque proposte concrete basate sull’approccio ai diritti umani che il Consiglio d’Europa ha proposto di testare – ed ha realmente testato – all’interno di alcune realtà regionali e locali dei paesi europei.
Il protocollo d’intesa tra la Conferenza ed il coordinamento nazionale degli enti locali per la pace, siglato alcuni giorni fa, prevede la realizzazione di una ricerca sulle attività legislative delle Assemblee regionali dedicate alla promozione della cultura della pace e dei diritti umani, con previsione di pubblicazione e discussione in apposita conferenza nazionale, nonché l’adesione alla Giornata nazionale d’azione per i diritti umani del 10 dicembre 2008 (60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani) e una riflessione nelle Assemblee Regionali per riflettere sul contributo delle Regioni nella difesa e promozione dei diritti umani.
La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome ha deciso di promuovere nel corso del 2008 una ricerca su ‘Giovani e valori della Costituzione, della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, della pace’ per verificare ed analizzare quanto i giovani di oggi, quelli nati trent’anni dopo le due dichiarazioni, conoscono di questi documenti, quanto li condividono e riconoscono come fattori centrali del loro modo di pensare, agire individuale, sociale e politico. Quanto sanno dei principi basilari di libertà ed eguaglianza, dei i diritti individuali e dei diritti dell'individuo verso la comunità.

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