Il PD del Trentino contro gli F35
La redazione
E’ un atto politico importante, in questo momento di crisi, che impegna il PD del Trentino ad intraprendere nelle sedi opportune tutte le azioni affinché si riveda il progetto di acquisto dei caccia, ritenendo tale progetto non congruente con le necessità della Nazione e con il particolare momento di crisi economica.
Con tale atto si vuole inoltre informare il PD nazionale sulla mancanza di penali in caso di uscita italiana in questa fase di costruzione del velivolo e la popolazione trentina sui costi di detto acquisto.
Già nel 2009 il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige – Sud Tirolo ha presentato una mozione-voto, anch'essa approvata a larga maggioranza, contro questa enorme ed ingiustificata spesa. Si auspica che anche altre Assemblee di altri partiti ed altri consigli regionali possano deliberare in tal senso.
Di seguito la mozione approvata:
L'Assemblea del Partito Democratico del Trentino approva la seguente mozione
1. il progetto F-35 LT II, attualmente in fase di sviluppo e non operativo, è un cacciabombardiere progettato e programmato dalla Lokheed-Martin in partnership anche con Alenia Spazio del gruppo Finmeccanica;
2. non esiste alcun vincolo d’acquisto N.A.T.O. per detto sistema d’arma, ma semplici accordi o intenti d’acquisto bilaterali tra singoli Stati;
3. l’Italia partecipa solo in residuale parte al progetto F35 (stima 1%) con la commessa di poco più di 200 parti d’ala, ma nel frattempo sta pagando ratealmente la ricerca altrui (già versati oltre 1 miliardo di euro).
4. le ricadute tecnologiche non sono significative, ricadute peraltro pesantemente ostacolate anche da una specifica rigida legislazione statunitense che vieta ogni possibilità d’intervento di paese terzi sulla tecnologia del velivolo F35.
5. la presunta ricaduta occupazionale per il territorio novarese, inizialmente annunciata in 10-15.000 per un lungo periodo (40 anni), prudentemente è stata ridotta a 2.000 unità, indotto compreso, nei momenti di picco e non in modo permanente. Ciò a fronte di un presunto investimento pubblico che potrà lievitare anche a 16/17 miliardi di euro.
6. le aspettative della popolazione senza lavoro o in cerca di primo impiego, avventatamente create negli ultimi due anni, rischiano di andare completamente deluse per l’alta professionalità richiesta.
7. gli F-35 sono progettati e costruiti negli USA. In Italia per tali velivoli è previsto solo l’assemblaggio per quanti acquistati dal nostro paese.
8. altri si stanno sfilando dalla commessa o riducendo gli acquisti: la Gran Bretagna ridurrà l’acquisto dai 130 esemplari previsti a 66; il Canada posticipa l’eventuale acquisizione dal 2014 al 2018; la Norvegia sta ponendo seri ostacoli al via libera dei 48 velivoli opzionati chiedendo di ridiscutere le contropartite economiche; la Turchia ha messo in standby l’intera commessa di 116 velivoli, iniziando un programma proprio in joint con Paesi del Sud-Est asiatico; Israele ne conferma solo 20 su 100, ma con una speciale versione in gran parte progettata e costruita in house; la Danimarca da 85 macchine previste scenderà a meno di 25; il Brasile, malgrado le fortissime pressioni USA per adottare l’F-35, ha optato per il sistema Rafane francese, gemello dell’EF-2000 europeo.
9. il costo globale per ogni velivolo è in continua lievitazione, oggi stimato in 130 milioni di dollari per unità, è invece rivisto al rialzo del costo da qui al 2018.
Considerato che:
10. il nostro paese è già inserito nel progetto europeo Eurofighter (EF 2000),naturale evoluzione e integrazione strategica delle Forze Armate Europee, appare politicamente, strategicamente e finanziariamente non confacente l’acquisto degli F35, vista l’oggettiva concorrenzialità tra le due macchine.
11. se il 50% della somma prevista per l’acquisto degli F35 fosse usata dallo Stato e dalle nostre istituzioni locali per le reali emergenze ci sarebbe una ricaduta di investimenti privati che provocherebbe un forte sviluppo occupazionale e il recupero di quote importanti dell’attuale disoccupazione, soprattutto giovanile e femminile su tutto il territorio nazionale.
12. l’acquisto degli F35, la cui necessità è comunque discutibile, impone un onere economico e finanziario supplementare in un momento particolarmente difficile sia per i conti dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni, sia per i conti dei cittadini contribuenti cui è chiesto per l’ennesima volta ulteriori sacrifici.
13. è venuta a cadere la scusante delle alte penali per la fuoriuscita dalla commessa dopo la ricerca condotta recentemente da Altreconomia e che ha avuto eco sui media nazionali.
Per questi e altri motivi si ritiene che:
14. l’acquisto degli F35 sia eccessivamente oneroso e senza reali contropartite né economiche, né tecnologiche, né occupazionali.
15. vada in una logica di freno allo sviluppo e all’espansione dell’industria aerospaziale nazionale ed europea, insieme a tutto l’indotto presente sui territori del nostro paese.
16. sia contrario agli interessi di prospettiva di difesa integrata italiana, europea ed atlantica visto che il presidente Obama ha recentemente rinunciato all'acquisizione.
17. sia in contraddizione con la mozione-voto presentata nel 2009 ed approvata a larga maggioranza dal Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige – Sud Tirolo.
Impegna l'Assemblea del Partito Democratico del Trentino ad:
- Intraprendere nelle sedi opportune tutte le azioni in suo potere per indirizzare l’opinione di chi ha il potere decisionale, affinché riveda il progetto di acquisto dei caccia, ritenendo tale progetto non congruente con le necessità della Nazione e con il particolare momento di crisi economica.
- Informare il PD nazionale sulla mancanza di penali in caso di uscita italiana in questa fase di costruzione del velivolo e la popolazione trentina sui costi di detto acquisto che sono pari a 4 finanziarie della Provincia Autonoma di Trento.
- Indirizzare la decisione verso l’utilizzo delle strutture di avanguardia attualmente in costruzione, per la creazione di un polo di eccellenza in campo aeronautico civile, tali da poter concorrere comunque alla valorizzazione delle competenze formative della scuola novarese e del Politecnico piemontese volte alla creazione di nuove possibilità lavorative, col fine di dare concretezza ad un processo di riconversione dal militare al civile.
Folgaria, 14 gennaio 2012 La mozione è stata presentata all’Assemblea da :
Fabio Pipinato Luciana Chini Chiara Simoncelli Cristina Casagrande Roberto Pinter Norma Micheli Wanda Chiodi Andrea La Malfa Patrizia Caproni Sandra Dorigotti Alessio Manica Marco Vender Emanuele Curzel Paola Trenti Roberto Passamani Enrico Turra Mattia Civico Michele Nardelli Margherita Cogo Sara Ferrari Andrea Rudari