Il parlamento spagnolo dice sì allo Stato di Palestina


NEAR EAST NEWS AGENCY


Con 319 voti a favore e due contrari, passa la mozione del partito socialista, rimaneggiata dai popolari: si chiede al governo di riconoscere lo Stato palestinese nell’ambito di negoziati tra le parti.


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Anche i parlamentari spagnoli dicono sì allo Stato di Palestina. Dopo la Camera dei Comuni inglese e la Svezia (primo paese della Ue a compiere tale passo), ieri in serata è giunto il voto ad ampia maggioranza dei parlamentari di Spagna

Due no, un’astensione e 319 sì: così è passata la mozione presentata dal Partito Socialista che chiede al governo – senza indicare però una data precisa – di procedere al riconoscimento. Un modo per sbloccare il processo di pace, secondo il ministro degli Esteri Josè Manuel Garcia Margallo (unico membro del governo presente alla votazione).

Il voto è arrivato in un giorno particolare, con il mondo che condannava l’attacco in una sinagoga di Gerusalemme, in cui hanno perso la vita quattro rabbini israeliani e i due palestinesi armati che hanno compiuto l’attacco.

Il parlamento di Madrid ha votato comunque, anche se nel pomeriggio  un emendamento del Partito Popolare, il partito di governo, aveva stravolto il testo, condizionando il riconoscimento al negoziato tra palestinesi e israeliani. «Non è il momento giusto per cercare un riconoscimento unilaterale – avevano lamentato i popolari – La pace e la coabitazione pacifica tra due Stati sono un obiettivo, il metodo è il negoziato tra i due».

La mozione votata è simbolica e comunque non vincolante e chiede al premier Rajov «di promuovere in coordinamento con l’Unione Europea il riconoscimento dello Stato di Palestina sovrano, contiguo, democratico e indipendente».

Plausi dalla delegazione palestinese presente in aula: l’ambasciatore palestinese in Spagna Musa Amer Odeh ha definito l’emendamento non così significativo. Reazioni anche da parte israeliana: «Niente può essere ottenuto con mosse unilaterali come quello che è stato fatto dal parlamento spagnolo e che ci allontana dai negoziati con i palestinesi – ha commentato il portavoce del Ministero degli Esteri – Chiediamo alla Spagna di non compiere passi unilaterali, in particolare in un giorno scioccante come questo».

E dopo le parole dell’Alto rappresentante Ue agli Affari Esteri, Federica Mogherini, che nei giorni scorsi era tornata a parlare della necessità di implementare la soluzione a due Stati, il 28 novembre, giorno che le Nazioni Unite hanno dedicato al popolo palestinese, toccherà al parlamento francese. Ad oggi sono 134 i paesi del mondo che hanno già riconosciuto lo Stato palestinese, la grande maggioranza dei membri dell’Onu. Restano fuori i grandi paesi europei e gli Stati uniti, legati a doppio filo a Israele e da sempre incapaci di frenare le spinte colonizzatrici dell’alleato.

Fonte: http://nena-news.it

19 novembre 2014

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