Il nuovo muro
Angelo Mastrandrea
Basterebbe volgere lo sguardo poco lontano. «La vera utopia non è la caduta del muro, ma quello che ho visto in Calabria», ha detto Wim Wenders. Proviamo ad ampliare queste piccole crepe nel muro dell’ipocrisia.
Ci sono località che mai diventerebbero note se non per gli scempi che vi si compiono. San Nicola Varco è una di queste, né più né meno che altre campagne del Mezzogiorno dove quotidianamente un esercito di invisibili popola le campagne per conto di altri che beneficeranno del loro lavoro. Ogni tanto assurgono agli onori della cronaca, e quando accade è perché è avvenuto qualcosa di molto spiacevole. Vuoi che la camorra spari alla cieca come a Castelvolturno un anno fa, vuoi che qualcuno decida che non si può vivere in mille come bestie in un tugurio.
È quello che è accaduto ieri nella Piana del Sele, una delle campagne del sud a più alto tasso di utilizzo di extracomunitari al nero, dove da sempre i caporali sono i veri boss del territorio per conto dei loro mandanti, padroni e padroncini proprietari di terre. È la terra del pomodoro, delle fragole e delle mozzarelle, e sarebbe perfino un bel posto se invece che a spezzarsi la schiena nei campi ci si andasse a sdraiare in spiaggia al sole.
Non è così, e per questo gli immigrati del ghetto di San Nicola Varco sono stati sgomberati su ordine della magistratura. Motivo: la loro situazione igienica e ambientale non era più tollerabile. Una soluzione perfino auspicabile, se in un paese in cui il tasso di ipocrisia è inversamente proporzionale a quello di intolleranza qualcuno si fosse degnato nel frattempo di pensare a una sistemazione più dignitosa. Anche perché a mandarli via davvero non ci pensa proprio nessuno. Chi rimpiazzerebbe così tante braccia a buon mercato?
Eppure basterebbe volgere lo sguardo poco lontano. «La vera utopia non è la caduta del muro, ma quello che ho visto in Calabria», ha detto Wim Wenders presentando ieri a Berlino il film sulla straordinaria accoglienza ai rifugiati di Scilla, Riace e Badolato. Proviamo ad ampliare queste piccole crepe nel muro dell'ipocrisia.
Fonte: il Manifesto
12 novembre 2009