Il Libano fa il conto alla rovescia
Michaela De Marco
Domenica al voto. L’aspettano tutti col fiato sospeso l’esito delle elezioni libanesi. Il Paese dei Cedri da chi sarà controllato? Dall’"americana" Coalizione 14 Marzo o dall’agguerrito nemico di Israele? Quale sarà la potenza estera a vincere quest’"appassionante" partita a scacchi?
Il controllo del Paese dei Cedri fortemente strategico e i risultati di queste elezioni possono segnare una svolta importante nel quadro delle relazioni geopolitiche in medioriente.
La tensione si taglia a fette e il ministro degli Interni, Ziad Baroud, nei giorni scorsi ha messo su un imponente piano di sicurezza per le legislative, che conta il coinvolgimento di 50 mila soldati e poliziotti distribuiti lungo il territorio libanese a seconda delle necessità. Decine di persone sono state incriminate e arrestate negli ultimi mesi con l'accusa di spionaggio a favore di Israele.
La difesa del Paese dei Cedri dalle "brame" del governo israeliano, che anche dopo il sanguinoso tentativo d'invasione durante l'estate del 2006 ha continuato a dispiegare le sue cellule spionistiche e ha, in più occasioni, violato lo spazio aereo del vicino, rappresenta il fulcro della campagna elettorale dell'opposizione sciita. Nei giorni scorsi, la tv al-Manar del movimento sciita libanese ha seguito con una diretta i momenti principali delle esercitazioni militari e civili israeliane: ''Israele sta effettuando le prove generali per colpire l'Iran e tornare a incendiare l'intera regione. E' una chiara dichiarazione di guerra'', ha dichiarato un'analista dell'emittente libanese.
Il partito di Dio teme tuttavia l'isolamento, come quello palestinese dopo la vittoria di Hamas nel 2006, per cui nei giorni scorsi s'è rivolto a Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale per garantirsi un riconoscimento internazionale in caso di vittoria.
L'Ue, che rifornisce annualmente il Libano con 60 milioni di euro, ha dichiarato la sua disponibilità a lavorare con qualsiasi governo democraticamente eletto. Il FMI, invece, tace ancora.
L'attuale maggioranza risponde. La campagna elettorale della Coalizione 14 Marzo fa leva sull'indole più esterofila dei giovani libanesi, e si concentra contro il pericolo islamista /fondamentalista rappresentato da un'eventuale vittoria del Partito di Dio. Il livello : "Se vuoi essere sexy non votare Hizbollah".
Il Capo della Missione d'Osservazione Ue, Jose' Ignacio Salafranca, ha già dichiarato nei giorni scorsi le enormi carenze che segnano queste elezioni, gli interessi in campo sono troppi e si temono manipolazioni.
Difficile, dunque, fare previsioni, gli analisti parlano di maggioranza risicata. Solo i sensitivi sembrano non avere alcun dubbio: "L'opposizione libanese guidata da Hezbollah si aggiudicherà per soli due seggi su 128 totali". Ad affermarlo Layla Abdellatif, intervistata dall'ANSA a Beirut, impegnata a districarsi tra le innumerevoli telefonate dei conduttori radio-televisivi libanesi. Lei la "sensitiva più attendibile" in fondo: ha pure previsto l'attacco alle Torri Gemelle nel 2001.
Fonte: Articolo21
7 giugno 2009