I diritti alzano la voce: “Finanziaria iniqua, colpirà solo i più deboli”
Campagna "I diritti alzano la voce"
La manovra “mette le mani nelle tasche degli italiani”, togliendo soprattutto a chi meno guadagna. E’giusto “fare sacrifici”. Ma perché la politica, gli evasori e coloro che vivono di rendita ne escono quasi indenni?
Roma, 14 giugno 2010 – La legge finanziaria approvata in Consiglio dei ministri è fortemente iniqua, e avrà conseguenze gravissime per i soggetti più deboli.
La campagna I diritti alzano la voce – promossa da 25 organizzazioni del volontariato e del terzo settore italiani – boccia senza mezzi termini la manovra varata dal Governo.
I promotori della campagna sono consapevoli della situazione che si è venuta a creare a livello internazionale, ma ritengono assurdo e ingiusto che a una crisi causata dal collasso di un mercato viziato da speculatori e banchieri senza scrupoli, si risponda con un taglio dei costi indiscriminato, che saranno proprio le persone maggiormente a rischio di esclusione a pagare.
Invece di fornire risposte adeguate a chi ha perso il lavoro, a chi vive sotto la soglia di povertà, alle persone non autosufficienti o con disabilità, il Governo ha deciso una drastica riduzione delle risorse indirizzate alle Regioni e agli Enti locali, che si tradurrà in tagli ai servizi sociali, alla cultura e al diritto allo studio, alla mobilità e alla salute.
La manovra “mette le mani nelle tasche degli italiani”, togliendo soprattutto a chi meno guadagna; lascia invece quasi inalterati i “costi della politica”, non mette in campo alcuno sforzo serio contro l’evasione fiscale (il recupero di 8 miliardi di euro è del tutto aleatorio rispetto alle misure previste, ed è comunque ben lontano dai 120 miliardi di evasione complessiva stimati), taglia la spesa sanitaria senza incidere su quella militare, non tocca chi vive di rendita.
Insomma, pagano i soliti noti, i più indifesi, come risulta evidente dall’attacco ai “falsi invalidi”, facili capri espiatori. L’innalzamento della percentuale di invalidità colpirà, inoltre, anche coloro che vivono in situazioni di grave marginalità – persone senza dimora o tossicodipendenti – la cui sofferenza è aggravata da patologie fisiche e psichiche.
La campagna I diritti alzano la voce ritiene, invece, che la crisi innescata da un sistema finanziario lasciato del tutto sregolato e che ha vissuto, esso sì, al di sopra dei propri mezzi e di ogni limite, debba essere l’occasione per rivedere i principi che regolano la vita economica e il rapporto tra politica ed economia.
La Finanziaria avrebbe dovuto esprimere una nuova visione dello sviluppo, che avrebbe potuto trovare una prima espressione, ad avviso nostro e di altri soggetti del terzo settore, in questi provvedimenti: aumento della tassazione sulle rendite finanziarie dall’attuale, scandaloso, 12,5% al 23%, introduzione di una tassa patrimoniale e della carbon tax, ripristino integrale delle misure contro l’evasione fiscale a suo tempo introdotte dal Governo Prodi, riduzione delle spese militari, abbattimento degli stanziamenti per le cosiddette “Grandi Opere” (che non producono sviluppo per la collettività, ma costi esagerati a beneficio di pochi e illeciti di varia natura) per finanziare così un piano di ammortizzatori sociali strutturali, un forte sostegno ai redditi più colpiti dalla crisi, servizi sociali più adeguati, investimenti in educazione e in tecnologie “verdi”.
Ci auguriamo che il Parlamento vorrà rendere più equa una manovra che rischia di aumentare diseguaglianze economiche già superiori a quelle di quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale, e di condannare tanti cittadini e famiglie ad anni durissimi, senza avere – loro – alcuna responsabilità da farsi perdonare.
Fonte: Campagna “i diritti alzano la voce”
14 giugno 2010