Hillary e Obama, è testa a testa. Il Supermartedì non decide la sfida
Repubblica.it
Il senatore dell’Illinois conquista più stati ma alla ex first lady vanno quelli più popolosi. In campo democratico non c’è ancora un chiaro frontrunner e la gara continua.
WASHINGTON – Come Obama aveva pronosticato, l'attesissimo Supermartedì non ha deciso la gara in campo democratico. Dopo una notte lunga e appassionante, la maratona elettorale di 17 ore lascia Hillary Clinton e il senatore dell'Illinois ancora testa a testa, senza un chiaro frontrunner per il partito dell'asinello.
Nessuna vittoria netta e un quadro piuttosto sfumato. Obama può vantare il numero più alto di stati conquistati, 13 contro gli otto di Hillary, ma la ex first lady si aggiudica il successo in quelli più ambiti, che regalano più delegati – come California e New York – e incassa così un importante vantaggio psicologico sull'avversario.
A Barack Obama vanno Georgia, Alabama, Delaware, Illinois, Kansas, North Dakota, Utah, Connecticut, Minnesota, Idaho, Missouri, Colorado e Alaska.
Hillary Clinton vince in Massachusetts, New York, New Jersey, Oklahoma, Tennessee, Arkansas, Arizona e nell'ambita California, conquistando quindi la East Coast e anche tre stati del sud oltre al Golden State. La senatrice di New York ha gioito in modo particolare per il successo in Massachusetts, lo stato dei Kennedy che si è aggiudicata nonostante l'appoggio ufficiale dato dal famoso clan democratico ad Obama, designato erede del sogno di Camelot. Decisivo per la signora Clinton il voto femminile ed ispanico.
Afroamericani e giovani, invece, stanno con Obama, che parlando ai suoi sostenitori a Chicago, non si è certo arreso e ha giudicato la serata come un grande successo: "E' giunto il nostro momento – ha detto – la battaglia è appena cominciata". Per Obama il cambiamento forse non arriverà nel Supermartedì, "né magari arriverà in un altro super Supermartedì, ma sta arrivando perché siamo noi stessi quelli che lo hanno messo in moto", ha giurato ai suoi elettori.
Anche Mark Penn, lo stratega di Hillary, insiste sul fatto che la corsa, dato che un risultato decisivo non è stato raggiunto in queste ore, andrà avanti per diverse settimane. Parlando ai suoi sostenitori newyorchesi, Hillary li ha ringraziati, affermando: "Avete votato per riscrivere la storia".
Fonte: Repubblica.it
6 febbraio 2008