Guerra: “Anche nei prossimi mesi non ci saranno miliardi per il sociale”


Redattore Sociale


Il sottosegretario: “La priorità del governo è reperire risorse per gli ammortizzatori sociali”. E sulla non autosufficienza, “mi piacerebbe dire che avremo il piano nazionale ma non credo che ci riuscirò”.


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Guerra: "Anche nei prossimi mesi non ci saranno miliardi per il sociale"

“Il governo si è impegnato da subito a disinnescare la bomba dei venti miliardi che dovevano uscire dalla delega fiscale, la notizia meno positiva è che non c’è idea di ampliare la spesa nel privato sociale. Possiamo cercare di fare bene le cose che si fanno senza soldi, perchénei prossimi mesi non ci saranno miliardi per il sociale. La priorità centro delgoverno è di reperire risorse per gli ammortizzatori sociali”. Lo ha detto il sottosegretario alle politiche sociali del ministero del Lavoro, Maria Cecilia Guerra, aprendo questo pomeriggio a Roma la tavola rotonda del convegno “Cresce il welfare, cresce l’Italia”.  Il sottosegretario ha anche espresso la volontà di riaprire il discorso sui livelli essenziali delle prestazioni che con il processo a metà del federalismo “sono rimasti appesi”. “E’ necessario riprendere il discorso istituzionale – ha detto – un punto importante sarà istituire con le regioni un tavolo di confronto permanente”. Un altro aspetto cruciale su cui il ministero intende lavorare è il problema dell’integrazione socio sanitaria, di cui uno degli aspetti più rilevanti è quello della non autosufficienza. “Mi piacerebbe dire che avremo il Piano nazionale sulla non autosufficienza ma non credo che ci riuscirò – afferma – dei passi avanti, però, si stanno facendo. Abbiamo iniziato un discorso con il ministero della Coesione territoriale e con quellodella Salute su questi temi . Quali tappe riusciremo a coprire non so dire ma itre ministeri stanno lavorando in questa direzione”.  Sulla questione delle risorse, Guerra ha sottolineato che c'è un visione culturale sbagliata. “Le risorse sono venute meno in questi anni perché c’è stata una filosofia che parte dai libri bianchi e che arriva alla legge delega e si traduce nell’articolo 5 sull’Isee, che è nato in maniera inquietante e che noi abbiamo corretto”. “Se la filosofia di base è che il Welfare è assistenza allora le risorse sono abbastanza, si tratta solo di spenderle al meglio. Se invece si fa un discorso sulla qualità della vita, sul diritto a un progetto individuale e di cittadinanza il discorso è completamente diverso – ha aggiunto -.  Penso che il Welfare possa essere il motore della  crescita, bisogna investire in servizi che rappresentano anche posti di lavoro, ma questa non è la posizione dominante né nei partiti, né nei sindacati e neanche nella posizioni che si confrontano all’interno del governo”. Per Guerra bisogna quindi portare avanti una vera e propria “battaglia culturale” su questi temi.

Fonte: www.redattoresociale.it
2 Marzo 2012

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