Gli operatori umanitari rendono il mondo migliore
Kristalina Georgieva, Commissaria europea per la Cooperazione internazionale e gli aiuti umanitari
La Tavola della pace dedica la “Giornata Umanitaria”, che si celebra oggi in tutto il mondo, a Francesco Azzarà, operatore di Emergency, nella speranza che oggi possa essere liberato.
Un giorno per ringraziare coloro che aiutano i più bisognosi. Il mese scorso mi ero fermata a parlare con una famiglia, esausta dopo una camminata durata diverse settimane alla ricerca di protezione e un po' di cibo. Ci siamo incontrati nel campo profughi di Dadaab, presto diventato il più grande del mondo. Questa famiglia, con cui ho passato brevi ma intensi momenti, era finalmente al sicuro, grazie alla dedizione degli operatori umanitari che lavorano incessantemente per garantire sollievo e assistenza essenziale a quasi 400 mila somali che sono stati messi in fuga dalla fame e dai continui conflitti.
La Giornata mondiale umanitaria, celebrata oggi, rappresenta un'opportunità per esprimere il nostro apprezzamento e gratitudine per le donne e gli uomini che lavorano in condizioni difficili e, talvolta, pericolose e che dedicano il loro lavoro e le loro vite al servizio dell'umanità. Nel fare ciò, sono spesso più esposti addirittura dei «caschi blu» dell'Onu in quanto non portano armi ma affrontano esattamente gli stessi pericoli. Solo nel 2010 si sono verificati 129 attacchi alla sicurezza degli operatori umanitari; 69 di essi sono rimasti uccisi, 86 feriti e 87 sequestrati.
Loro sono anche le persone che rischiano le loro vite in Somalia. In Doolow ho avuto la possibilità di incontrarne alcuni. Tra loro anche Maurice Kiboye, programme manager per Coopi, partner umanitario dell'Unione europea. Lui mi parlava delle persone disperate che contavano sulla sua équipe per la loro sopravvivenza e che non avevano paura davanti alla carestia o agli assalti delle bande armate. Mi anche spiegato che lui poteva svolgere il proprio lavoro perché era sicuro che la comunità locale lo avrebbe protetto, se necessario – «noi siamo qui per loro e loro sono qui per noi». Queste sue parole contengono infatti il messaggio che la Giornata mondiale umanitaria vuole trasmettere: «Persone che aiutano le persone».
Più di un miliardo di persone nel mondo vivono in condizioni di assoluta povertà. Loro sono le vittime più vulnerabili di conflitti e disastri. I cambiamenti climatici e la crescita demografica rendono le loro vite ancora più difficili e il compito di coloro che prestano assistenza ancora più pressante. Esso può essere eseguito grazie all'impegno di operatori come Maurice e il suo team in Somalia. Il loro lavoro è uno dei più pericolosi ma, al tempo stesso, uno dei più valorosi.
Infatti, gli operatori umanitari sono umili ma le loro conquiste no. E' grazie a loro che la Commissione europea è riuscita l'anno scorso a migliorare le condizioni di 140 milioni di bisognosi in tutto il mondo. Agli operatori umanitari e ai cittadini europei che aiutano ad assicurare i fondi per il loro lavoro dobbiamo un'enorme gratitudine.
Grazie di cuore!
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19 agosto 2010
In occasione della Giornata Mondiale Umanitaria, rinnoviamo il nostro impegno verso i programmi di soccorso che hanno lo scopo di salvare vite e onoriamo la memoria di coloro che sono morti servendo questa nobile causa.
Persone che hanno vissuto eventi terribili sono spesso abbandonate a se stesse, senza più un riparo, né famiglia, cibo, lavoro.
Neanche un passaporto o una carta d’identità.
Nulla.
Gli operatori umanitari aiutano queste persone a rimettersi in piedi per riprendere le proprie vite.
I soccorritori sono i nostri inviati, a mostrare la nostra solidarietà ai sofferenti.
Rappresentano quanto c’è di meglio nella natura umana. Ma il loro lavoro è rischioso.
Spesso si avventurano in alcuni dei luoghi più pericolosi del pianeta.
E ancora più spesso pagano un alto prezzo. Persecuzioni e intimidazioni. Rapimenti e perfino omicidi.
Il terremoto dello scorso gennaio a Haiti è stato una catastrofe umanitaria per il Paese, che ha avuto anche un impatto disastroso sui soccorritori.
Quel giorno le Nazioni Unite hanno perso alcuni dei loro operatori più devoti.
In occasione della Giornata Mondiale Umanitaria, ricordiamo coloro che si trovano in condizione di bisogno…
Coloro che sono caduti nel tentativo di aiutarli…
E coloro che continuano a portare soccorso, risoluti nonostante i pericoli che devono affrontare con l’obiettivo di costruire un mondo più sicuro e migliore.
Fonte: Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite
19 agosto 2011