Gerusalemme, torna la violenza Battaglia tra palestinesi e polizia
La Stampa
Protesta contro la nuova sinagoga. Scontri e tensione in Città vecchia. L’inviato di Obama rimanda la visita.
GERUSALEMME – Se ieri la giornata si è conclusa senza disordini di rilievo, oggi la situazione è incandescente: violenti scontri sono, infatti, in corso tra centinaia di giovani palestinesi e le forze dell’ordine israeliane in numerosi quartieri di Gerusalemme est.
Nel campo profughi di Shuafat la polizia ha reagito ai giovani che lanciavano pietre sparando proiettili di gomma e granate stordenti. Le forze di sicurezza israeliane sono in stato di massima allerta per la «giornata della rabbia» proclamata da Hamas. Scrive il quotidiano israeliano Haaretz che 3.000 poliziotti e soldati supplementari sono stati dispiegati a Gerusalemme e nei posti di frontiera con la Cisgiordania.
La rabbia palestinese è esplosa dopo l’inaugurazione della sinagoga Hurva nella Città vecchia, avvenuta ieri. Un'inaugurazione che preoccupa il "Movimento islamico in Israele" in quanto porterebbe a «Una presenza ebraica permanente nella Spianata delle Moschee». Il movimento ha quindi organizzato convogli per portare gruppi fedeli islamici nella Spianata delle Moschee ma, a quanto pare, alcuni autobus sono stati fermati in Galilea dalla polizia israeliana e costretti a ritornare indietro.
Ed è stato reso noto che l’inviato statunitense per il Medio Oriente, George Mitchell, ha rimandato la prevista visita nella regione, dopo le polemiche scatenate dalla decisione israeliana di autorizzare la costruzione di 1.600 alloggi a Gerusalemme Est. La visita rimarrà in sospeso fino a che Israele non darà una risposta formale alle richieste di Washington. Mitchell avrebbe dovuto avviare i cosiddetti «negoziati di prossimità», ovvero i negoziati indiretti fra Israele e l’Autorità Nazionale Palestinese.
Fonte: La Stampa
16 marzo 2010