Gaza: 100 neonati a rischio ogni giorno
La redazione
Il blocco delle forniture di combustibile mette a rischio centinaia di pazienti negli ospedali. L’allarme di Save The Children
Il blocco delle forniture di combustibile per Gaza scattato da ieri presso il principale varco israeliano di Kerem Shalom, secondo blocco in meno di un mese, mette a gravissimo rischio il funzionamento degli ospedali, degli impianti di trattamento delle acque e le abitazioni nella striscia.
Anche prima di questo nuovo stop delle forniture, gli ospedali erano già costretti ad utilizzare le riserve di emergenza che si sarebbero esaurite entro fine agosto impedendo il pieno funzionamento dei servizi nelle 24 ore giornaliere. L’improvvisa perdita delle forniture attraverso Kerem Shalom è destinata ad anticipare questo rischio e compromettere il ripristino delle riserve stesse. Secondo la stima delle Nazioni Unite, tutto questo metterà a gravissimo rischio ogni singolo giorno la vita di più di 1.700 persone tra cui, in media, più di 100 neonati, 100 pazienti in terapia intensiva, 700 pazienti in emodialisi, 200 pazienti che necessitano di interventi chirurgici, 100 donne che necessitano di interventi ostetrici e 500 pazienti che necessitano di cure d’emergenza.
La penuria di combustibile sta mettendo in crisi anche l’accesso all’acqua potabile che è già diminuito di un terzo dal Maggio 2017, raggiungendo la metà del fabbisogno personale giornaliero.
In questo momento non si conosce quale sarà la durata del blocco scattato ieri. Il precedente blocco del combustibile e del gas da cucina dello scorso metà luglio è durato circa una settimana, deprivando ulteriormente le scorte disponibili e causando un aumento dei prezzi che ha ridotto ancora di più la possibilità per Gaza di resistere a nuovi shock o blocchi.
“La decisione di chiudere Karem Shalom al transito di combustibile e gas da cucina è pericolosa e può provocare danni devastanti per le persone più vulnerabili di Gaza, colpendo ospedali e accesso all’acqua, e mettendo ogni giorno a rischio la vita di centinaia di bambini,” ha dichiarato Misty Buswell, Direttore Advocacy per il Medio Oriente di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro.
Save The Children
3 agosto 2018