Furto nella casa romana del giornalista Paolo Borrometi


Articolo 21


Il presidente del Senato: “Un fatto gravissimo”. La solidarietà di Fnsi, Usigrai e Articolo21


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Il nostro collega Paolo Borrometi giornalista sotto scorta e responsabile Legalità di Articolo21 nei giorni scorsi è stato vittima di un furto nella sua abitazione romana e gli sono stati rubati materiali, cartacei e digitali, relativi alle sue inchieste. “Un fatto gravissimo – ha commentato su facebook il presidente del Senato Pietro Grasso. “Come ho avuto modo di dire ieri a Castelbuono, ho chiamato il giornalista Paolo Borrometi alcuni giorni fa, non appena da amici comuni ho saputo dell’inquietante furto che ha subito nella sua casa a Roma, ennesimo e grave atto che arriva dopo una lunga serie di intimidazioni. Sottrarre a un giornalista il suo archivio digitale e le carte delle sue inchieste non è solo un avvertimento da tenere in grande considerazione, ma anche il tentativo di impedire che quanto scoperto possa essere conosciuto – continua -. A Paolo va tutta la nostra solidarietà: la sua sicurezza va garantita e valutata con la massima attenzione. Conoscendolo sono certo che non riusciranno a fermare la sua voglia di verita’ e il suo lavoro”.

“Il presidente del Senato, Pietro Grasso –  affermano in una nota il presidente della Fnsi, Beppe Giulietti e Raffaele Lorusso segretario della Fnsi con la sensibilità di una vita contro le mafie ha denunciato le nuove minacce e gli ‘avvertimenti’ scagliati contro il giornalista Paolo Borrometi dai clan mafiosi. Dopo le minacce, il pestaggio (Borrometi vive con una menomazione alla spalla), i messaggi minatori, da ultimo l’irruzione nella sua casa di Roma, da dove i “ladri” non hanno sottratto nulla, tranne supporti informatici e cartacei sulle inchieste relative ai clan mafiosi della Sicilia orientale che Paolo stava realizzando”..   “Le parole del presidente Grasso non sono solo di solidarietà verso Paolo Borrometi, ma anche un invito a tutelare con ancora maggiore determinazione lui e chi contrasta le mafie. Non vi dubbio che corrotti e mafiosi abbiano nel mirino quei cronisti che non hanno rinunciato ad “Illuminare” malaffare e illegalità.   “Siamo con Paolo Borrometi.  Le minacce contro Paolo sono minacce contro ognuno di noi. Chiediamo che le Istituzioni proteggano al meglio lui e chi, minacciato, si impegna ogni giorno facendo solo il proprio dovere di denuncia. Ci appelliamo, infine, a tutti i media affinché non lascino soli giornalisti come Paolo, amministratori, imprenditori e tutti coloro i quali sono particolarmente esposti, riprendendo le loro denunce, amplificandole, facendo sentire l’impegno attivo e solidale di tutta la professione”.

“Un salto di qualità Che richiede la massima attenzione da parte di inquirenti e autorità” afferma Vittorio di Trapani, segretario Usigrai. “Il nuovo atto intimidatorio nei confronti del giornalista Paolo Borrometi, costretto a vivere sotto scorta per le minacce che da anni riceve dai clan mafiosi siciliani, è di assoluta gravità e richiede una risposta unita e compatta. Agli autori e ai mandanti di questo anomalo e inquietante furto in casa, diciamo che Borrometi e tutti i cronisti minacciati non sono e non saranno mai soli. A ciascuno di loro sarà sempre assicurata la scorta mediatica contro mafie e corruzione”.

“Paolo Borrometi – afferma il direttore di Articolo21 Stefano Corradino – è responsabile Legalità della nostra associazione e da sempre in prima linea nel contrastare, con coraggio e determinazione, le mafie, la criminalità e i loro intrecci perversi. Per questo nell’esprimere tutta la solidarietà al nostro collega continueremo a pubblicare sul nostro sito i suoi interventi, quelli dei colleghi che vengono minacciati per le loro denunce e a riprendere e ad approfondire le loro inchieste”.

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