Flavio Lotti: "Mi vergogno di essere italiano!"
Alessandra Mancuso
Nel Canale di Sicilia naufraga il rispetto dei diritti umani. Flavio Lotti dichiara: "Mi vergogno di vivere in un Paese in cui accadono queste cose. Bisogna reagire".
I telefoni cominciano a squillare al mattino. Organizzazioni umanitarie presenti a Lampedusa : Medici Senza Frontiere, Save the Children, non parliamo dell’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati…tutti in fortissimo allarme. Quanto è successo nella notte è gravissimo. Respingimento di 227 persone tra cui donne e minori. Persone disperate, soccorse su tre barconi a sud di Lampedusa. Italia e Malta hanno giocato al solito rimpallo. Poi l’intervento di Guardia Costiera e Guardia di Finanza, il trasferimento dei migranti su tre motovedette che hanno fatto rotta su Tripoli. Respinti. Senza essere prima identificati. Senza verificare in alcun modo se ci fossero casi di richiedenti asilo.
Mai prima d’ora un governo italiano si era macchiato di una così evidente violazione della Convenzione di Ginevra sui diritti umani e del principio di non respingimento che ne è la sua pietra miliare.
Respinti e dirottati su un Paese, la Libia, che non ha aderito alla Convenzione di Ginevra e che non da’ alcuna garanzia che i migranti non siano rimandati nei paesi di origine. Persone forse a rischio di arresto, tortura, morte. Non lo sapremo mai.
Svolta storica, giornata storica, la definisce il ministro Maroni. E rischia davvero di esserlo, di fissare un pericoloso precedente, se la gravità di quanto accaduto non trovasse adeguata denuncia.
Una cosa i giornalisti possono fare: non spegnere i riflettori su questa vicenda. Sottrarsi alla propaganda. Dare voce a tutti, non solo alla politica ma anche a chi si batte per il rispetto dei diritti dell’uomo. Diritto alla vita, alla dignità. Diritto a essere soccorsi, accolti e protetti. Cosucce forse un po’ più importanti delle tante, troppe futili notizie che riempiono giornali e telegiornali.
Fonte: Articolo21
8 maggio 2009