Fiume di studenti in marcia contro le armi


RaiNews


“Siamo noi il cambiamento”, dicono i ragazzi scesi in piazza dopo le recenti stragi nelle scuole tra cui quella del liceo di Parkland, in Florida, costata la vita a 17 persone tra studenti e insegnanti.


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Participants hold up signs as students and gun control advocates hold the "March for Our Lives" event demanding gun control after recent school shootings at a rally in Washington, U.S., March 24, 2018. REUTERS/Aaron P. Bernstein

Sono centinaia di migliaia gli americani che partecipano alla storica manifestazione contro le armi “facili” negli Stati Uniti. Più di 800 le marce previste, anche al di fuori degli Usa, con i giovani in testa e sotto lo slogan “Mai più”.

L’evento nazionale, denominato “March for Our Lives”, nasce come reazione al massacro del 14 febbraio scorso, quando 17 persone vennero uccise in una scuola superiore della Florida. L’ennesima tragedia che, per molti americani, ha fatto traboccare il vaso. La loro frustrazione è alimentata dall’inerzia di legislatori e autorità, riluttanti nell’agire contro la National Rifle Association (Nra), la potente lobby delle armi. “I nostri voti siano la nostra arma migliore“, si legge su uno degli striscioni esposti dai primi manifestanti arrivati a Washington. “Siamo quelli che hanno paura di andare a scuola, potremmo essere i prossimi”

“Questa marcia non ci sarebbe stata senza la strage nella mia scuola, quindi sarà un momento difficile – ha detto alla France presse Carlos Rodriguez, uno dei sopravvissuti della Parkland High School – ma mi sento orgoglioso di essere uno degli studenti che ha lanciato questo movimento”.

“Noi siamo quelli che hanno paura di andare a scuola ogni giorno perché non sappiamo se saremo i prossimi”, ha detto Lauren Tilley, 17 anni, arrivata a Washington dalla California solo per la manifestazione. “Il nostro messaggio è che non rimarremo zitti, continueremo a combattere” per un maggiore controllo sulle armi, ha aggiunto Lauren.

“Mi avete reso nuovamente orgoglioso del mio Paese”, ha scritto George Clooney in una lettera agli studenti del liceo di Parkland pubblicata nell’ edizione Usa del Guardian per la marcia contro le armi a Washington. Clooney, che ha donato 500 mila dollari agli organizzatori, partecipa alla marcia con la moglie Amal. “Siamo al 100% con voi ma entrambi pensiamo fortemente che questa è la vostra marcia. Il vostro momento”, si legge nel testo.

Il movimento è sostenuto da diverse celebrità tra cui Oprah Winfrey, Steven Spielberg e la moglie Kate Capshaw, Ariana Grande, Jennifer Hudson, Demi Lovato, Justin Timberlake e Miley Cyrus.

Commentando le marce contro le armi, la Casa Bianca elogia “i numerosi giovani americani coraggiosi che stanno esercitando oggi i diritti garantiti loro dal primo emendamento”. “Tenere al sicuro i nostri bambini è la massima priorità del presidente, cosa per cui ha sollecitato il Congresso ad approvare il rafforzamento dei controlli (su chi acquista le armi, ndr) e il provvedimento per fermare la violenza nelle scuole, promulgandoli come leggi”, ha riferito il portavoce Lindsay Walters. –

Rainews

24 marzo 2018

 

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