Espulsioni, Strasburgo condanna Frattini
La redazione
Condannate da un voto del Parlamento europeo le dichiarazioni che il vicepresidente della Commissione Ue, Franco Frattini sull’espulsione dei rom.
Condannate da un voto del Parlamento europeo le dichiarazioni che il vicepresidente della Commissione Ue, Franco Frattini sull'espulsione dei rom. Dopo l'omicidio di Giovanna Reggiani a Roma Frattini aveva dichiarato a un quotidiano romano che in base alle norme europee le autorità avrebbero potuto espellere ogni nomade che non poteva dimostrare di avere mezzi di sostentamento. Mentre la direttiva europea, che Frattini come commissario europeo all'Immigrazione è tenuto a far rispettare, all'articolo 27, stabilisce che gli Stati «non possono limitare la libertà di circolazione, che per motivi di ordine pubblico, sicurezza o salute pubblica e che queste e ragioni non possono essere invocate per motivi economici».
Nell'intervista pubblicata il 2 novembre su Il Messaggero Frattini sottolineava che per rispondere al problema sicurezza quello che «si deve fare è semplice: si va in un campo nomadi a Roma, ad esempio sulla Cristoforo Colombo, e a chi sta lì si chiede "tu di che vivi?".Se quello risponde "non lo so", lo si prende e lo si rimanda in Romania. Così funziona la direttiva europea. Semplice e senza scampo».
Il Parlamento europeo giovedì mattina ha approvato -con 306 sì, 86 no e 37 astenuti – la risoluzione comune presentata da Pse, Liberaldemocratici, Verdi e Sinistra europea sulla libera circolazione delle persone nell'Ue, contenente la critica al vicepresidente della commissione Ue Franco Frattini. Il paragrafo riguardante Frattini è stato approvato con 290 sì, 220 no e 21 astenuti. Prima del voto Antonio Tajani europarlamentare di Forza Italia aveva chiesto al presidente del Parlamento europeo Hans Gert Poettering di giudicare irricevibile il paragrafo riguardante il commissario Ue. Ma evidentemente la proposta non è stata accolta. Un segnale che, più che a Frattini, è stato mandato all'Italia.
Fonte: www.unita.it
15 novembre 2007