Emergenza rifugiati palestinesi in Libano


NEAR EAST NEWS AGENCY


I palestinesi rifugiati in Libano, in fuga dalla Siria, hanno raggiunto le 57mila unità. Privi di aiuti, stanno ricevendo i servizi di NISCVT, ma c’è molto da fare.


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La situazione umanitaria in Siria è peggiorata quando la Giordania ha chiuso le frontiere con la Siria lo scorso dicembre. Di conseguenza migliaia di rifugiati palestinesi si sono diretti verso il Libano in cerca di salvezza. Il numero stimato di PRS (rifugiati palestinesi dalla Siria) supera le 57.000 persone (registrazioni presso UNRWA del 7 giugno 2013).

Poiché ovviamente non possono permettersi di affittare una casa, la maggior parte di queste famiglie ha trovato rifugio presso parenti o amici nei diversi campi, circostanza che sta diventando un pesante fardello per le famiglie che ospitano che già soffrono per la difficile situazione socio-economica. Con le case sovraffollate e più di due, tre famiglie che vivono in una stanza, non c’é privacy, situazione che accresce i problemi sociali e comportamentali.

Circa il 45% dei PRS vive nei campi del Sud (31% in Saida e 17 % in Tyre) e 17 % nei campi palestinesi del Libano centrale, mentre il 21 % vive nei campi della Beqaa ed il 14% in quelli di Tripoli.

Nel gennaio 2013, le assistenti sociali di NISCVT (National Institution of Social Care and Vocational Training), in collaborazione con ANERA hanno effettuato un sondaggio per la valutazione dei bisogni nei campi. Ciò ha dato alle nostre assistenti sociali l’opportunità di conoscere le famiglie e le loro attuali condizioni di vita, e la possibilità di individuare i casi più bisognosi. L’indagine è stata rivolta ad un campione di 669 nuclei familiari nei campi del Libano. Ciascun nucleo ha riempito un questionario basato su interviste al capofamiglia.

I risultati evidenziano bisogni insoddisfatti in tutti i settori su cui si è svolta l’indagine, lacune e condizioni psicologiche critiche dei rifugiati. L’indagine evidenzia inoltre che la maggior parte delle case dei PRS è sovraffollata, non assicura privacy e un terzo delle famiglie vive in case al di sotto dello standard minimo. Emerge la pressante necessità di articoli invernali, incluso stufe, coperte ed abiti.

Sebbene la maggioranza delle case abbiano il bagno all’interno e siano connesse a fonti di acqua pubblica, più della metà mancano di acqua corrente e sono nell’impossibilità di approvvigionarsi di acqua potabile per il costo elevato. La voce relativa all’acqua ed ai servizi igienico-sanitari è stata segnalata come un bisogno urgente da una vasta maggioranza di intervistati.

Il risultato dell’indagine riflette la situazione dei PRS all’epoca in cui è stata condotta e contribuisce a migliorare la comprensione delle necessità dei PRS aiutando NISCVT e gli altri operatori umanitari ad individuare un piano di interventi appropriato.

Interventi
Più di 5000 famiglie di rifugiati palestinesi dalla Siria hanno beneficiato di nostri aiuti in natura incluso fornitura di pacchi di cibo, vouchers per abiti, vouchers per contanti, coperte, trapunte, stufe ed altri articoli di casalinghi. Più di 405 bambini hanno beneficiato di cure dentistiche gratuite presso i nostri laboratori dentistici. Più di 453 pazienti hanno ricevuto servizi dai nostri centri di “reproductive health” e di counseling. Oltre 65 pazienti hanno ricevuto counseling e psicoterapia presso i nostri Family Guidance centers. Il numero totale di bambini iscritti nei nostri centri è di 206 studenti.

Aiuti NISCVT per i PRS
Fin dall’inizio della crisi, NISCVT in collaborazione con differenti ONG ha fornito ai rifugiati vari aiuti in natura come porzioni di cibo, abiti, coperte, kit per l’igiene, kit per cucina, stufe e qualche voucher per comprare abiti caldi e carburante per riscaldamento, in aggiunta ai servizi gratuiti disponibili nei nostri 10 centri all’interno dei campi.

Ai bambini dei rifugiati sono stati forniti servizi didattico-formativi; molti bambini sia siriani che palestinesi in età prescolare sono stati iscritti ai nostri kindergartens ed alle classi di recupero scolastico. Allo stesso tempo abbiamo aperto una classe per esigenze particolari nel centro di Bourj Al-Barajneh e quattro classi speciali in quattro centri per studenti che hanno lasciato la scuola. Per loro abbiamo assunto 4 insegnanti siriani più indicati a collaborare. Le opportunità di lavoro presso la NISCVT sono aperte anche ai PRS con professionalità.

Inoltre abbiamo dato la chance ai PRS di frequentare i nostri corsi professionali ed abbiamo 17 studenti nel centro di Naher El Bared e altrettanti a Beddawi aggiunti ai corsi per computer. Inoltre 12 ragazze frequentano i corsi di parrucchiere nel centro di Rashidieh.

Poiché le condizioni economiche dei PRS che vivono nei campi sono veramente difficili, abbiamo inserito i bambini delle famiglie più bisognose nel nostro programma Family happiness (sostegni a distanza) e quindi molte famiglie sfollate sono seguite con supporto finanziario ed assistenza sociale.

Stiamo anche incoraggiando i bambini dei rifugiati dalla Siria a partecipare alle attività ricreative che si tengono nei nostri centri, come musica, scout, attività sportive e disegno per aiutarli a superare i loro problemi emozionali e psicologici. Inoltre I nostri family guidance centers hanno aiutato questi bambini nell’offrire loro sessioni di trattamenti gratuiti con i nostri psicologi psichiatri e logopedisti.

Inoltre il 20 gennaio 2013 a Naher ElBared è stata organizzata una kermesse per i bambini palestinesi e siriani per intrattenerli dopo la situazione stressante che hanno subito. Un gruppo di volontari di Beit Atfal Assomoud ha organizzato questa giornata che ha coinvolto i circa 250 bambini per tre ore, in gara per attribuirsi i regali in palio.

In maggio più di 1000 rifugiati siriani hanno chiesto trattamenti presso i nostri ambulatori nei centri. I servizi da noi forniti sono gratuiti per i trattamenti dentali oltre l’assistenza professionale presso i centri di salute mentale per trattamenti e counseling. Giovani, donne ed uomini, beneficiano dei nostri programmi di peer education, di sessioni di consapevolezza, di lotta sociale e di trattamento di problemi sociali e psicologici.

Una donna siriana ginecologa è stata assunta nell’ambulatorio di Rashidieh e un uomo assistente sociale sta ora lavorando nel programma di reproductive health sia in Rashidieh che in Bourj Al-Shemali.

Esprimiamo i nostri speciali ringraziamenti ed apprezzamenti per le ONG ed i singoli che hanno dato supporto ai rifugiati Palestinesi dalla Siria, specialmente i nostri partners: Fluchtlingskinder in Leban (Germania), JCCP and CCP (Giappone), A.F.P.S (Francia), Verein Fuer Die Unterst (Svizzera).
Apprezziamo anche la cooperazione delle seguenti NGO locali: Welfare association, ANERA, NPA.

Fonte: Nena News

27 giugno 2013

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