Eletto il Comitato sui diritti delle persone con disabilità, ma senza rappresentanti italiani
Redattore Sociale
I diciotto membri nominati negli scorsi giorni a New York. Barbieri (Fish): “È un peccato che per una negligente trascuratezza l’Italia non possa essere lì”.
ROMA – Eletti negli scorsi giorni a New York i dodici membri del Comitato sui diritti delle persone con disabilità alla terza Conferenza degli Stati parte alla Convenzione Onu, ma l’Italia manca all’appello. Si tratta di un organismo composto da esperti indipendenti – benché nominati dai singoli governi – con il compito di monitorare l’applicazione della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità approvata a New York il 25 agosto 2006 a New York firmata ad oggi da 146 paesi e ratificata da 90 Stati. Il Comitato si è allargato quest’anno da dodici a diciotto membri, in accordo con quanto previsto dalla stessa Convenzione, che fissava questo ampliamento a seguito dell’ottantesima ratifica.
Amaro il commenta della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) sull’assenza di un esponente italiano. “Probabilmente – è il commento del presidente Pietro Barbieri – a giugno, nel momento in cui il governo avrebbe dovuto avanzare la propria candidatura, le persone con disabilità venivano considerate più come una categoria merceologica, o degli impostori che usurpano la ricchezza del Paese, che come cittadini che in tutto il mondo subiscono continue violazioni dei loro diritti”. “La Convenzione – prosegue Barbieri – prevede questi strumenti, come il Comitato, che sono di fondamentale importanza per favorire il cambiamento di cui è portatrice, ed è un peccato che per una negligente trascuratezza l’Italia non possa essere lì, a fornire il proprio contributo e la propria competenza”. I diciotto eletti rappresentano i 5 continenti. In particolare le nazionalità presenti sono Australia, Kenia, Germania, Corea, Messico, Tunisia, Ungheria, Serbia, Danimarca, Guatemala, Algeria, Ecuador, Qatar, Giordania, Bangladesh, Cile, Spagna e Cina. (ap)
Fonte: www.redattoresociale.it
9 Settembre 2010