E’ importante stare in Piazza per sostenere un dissenso attivo
Carlo Verna
Carlo Verna, segretario nazionale Usigrai, invita tutti a partecipare attivamente alla manifestazione del 19 settembre: "C’e’un rapporto pericolosamente distorto tra potere politico ed informazione, che affievolisce di molto la qualità della democrazia".
Ovvio che la censura nelle forme tradizionali, come storicamente e' stata intesa non ci sia in Italia. Su Terra o sul sito di Articolo 21, posso scrivere, grato a chi mi ospita, quel che voglio. C'e', pero', un rapporto pericolosamente distorto tra potere politico ed informazione, che affievolisce di molto la qualità della democrazia. Il cardine dell'anomalia Italia e' il conflitto di interessi del premier. Berlusconi e' contemporaneamente l'uomo piu' potente politicamente, economicamente e mediaticamente, potenzialmente in grado di condizionare qualunque cosa.
Certamente le scelte industriali e di risorse umane della Rai per esempio. Cosa accade se la catena di comando e' asservita ai suoi interessi ? Molto semplice. Chi non si adegua e' gradatamente emarginato, non e' in grado di opporsi a certe scelte editoriali e appare anche agli occhi di chi si chiede perche' i professionisti dell'informazione non facciano sentire la propria voce, inerte, silenzioso per convenienza. Ecco una delle ragioni per le quali la manifestazione del 19 settembre e' necessaria ed inevitabile. Anche se cosi' per il capo del governo sarà piu' facile indicare nei giornalisti i suoi nemici e dunque dire che tutto quel che vien da loro non e' oggettivo, perche' proveniente da parte avversa. Ha fatto e fa cosi' pure con la magistratura. I poteri di controllo ,appunto informazione e giustizia, sono sotto tiro da parte di chi vuole mani libere nel governare. Ma in democrazia non puo' funzionare cosi'!
Quando D'Alema querelo' Forattini ci fu una mezza rivolta, e l'allora capo del governo fu costretto a ritirare, in nome della libertà di satira, la sua richiesta giudiziaria. Oggi Repubblica e l' Unità sono attaccate con richieste di risarcimento milionarie,il mondo cattolico intimidito ( sono convinto senza esito ) dall'attacco inaudito del quotidiano della famiglia Berlusconi all'ormai ex direttore di Avvenire, il tutto nel segno di uno schema che tende a dire agli italiani, come ci siano in campo a formare l'opinione pubblica una carta stampata "cattiva" e delle televisioni "buone". Gia,ma di chi sono ,col controllo pieno della Rai, tutte le principali emittenti ?Cosa fare a Sky, fuori orbita ? Intanto il servizio pubblico ha rotto con la televisone satellitare l'intesa sinergica, che portava, a mio giudizio doverosamente ( perche' il servizio pubblico deve diffondere i propri contenuti nella maniera piu' ampia possibile, essendo cio' connaturato alla sua mission, in parte a carico della collettivita' ), i suoi canali sulla piattaforma di Murdoch….
E' stata questa la nostra polemica dell' estate, abbiamo messo in evidenza la singolare sintonia tra le tesi del Dg Mauro Masi e il viceministro della comunicazioni Paolo Romani. Ci si chiederà cosa c' entri un esponente dell'esecutivo nelle scelte strategiche di una società per azioni , sebbene di proprieta' pubblica, ma con diritto e dovere di autonomia industriale. Anche a questa domanda chiediamo risposta scendendo in piazza, con tutti i rischi di fraintendimento che questa iniziativa comporta.Ma non e' una scelta di sinistra contro la destra, almeno per quanto riguarda noi del sindacato. E' una scelta indispensabile di libertà !
Un giorno quel che sta accadendo in Italia sarà storia e ci si chiederà come sia stato possibile tutto cio' nell'occidente democratico. Occorre oggi mettere a verbale un dissenso attivo che resti nella memoria del Paese.
Fonte: Articolo21
13 settembre 2009