E’ ancora violenza: un cittadino bengalese accoltellato a Tor Bella Monaca
Corriere.it
Un ragazzo di 23 anni bengalese è stato accoltellato nel negozio di alimentari dove lavorava. L’uomo è ricoverato in prognosi riservata. Fermati tre degli aggressori, identificato anche un dodicenne.
Un immigrato di origine bengalese, di 23 anni, è stato aggredito mercoledì pomeriggio all'interno del negozio di frutta e verdura dove lavora in via Villabate, nel quartiere di Tor Bella Monaca, alla periferia di Roma. L'uomo è stato colpito con calci e bastoni e con un arma da taglio da un gruppo di italiani ed è stato poi trasportato al Policlinico di Tor Vergata dove è stato ricoverato in prognosi riservata per un trauma cranico, una ferita lacero contusa alla testa e due ferite da taglio al fianco destro. Secondo le prime ipotesi d'indagine, l'agguato sarebbe scattato come vendetta perché il giovane avrebbe fatto un commento a una ragazza, legata a uno degli appartenenti al branco.
TENTATO OMICIDIO – Nel giro di poche ore fermati i presunti aggressori sono stati identificati e e fermati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e quelli del Nucleo Investigativo di Roma e della Compagnia di Frascati. Si tratta di tre uomini, un diciottenne, un diciannovenne e un trentottenne fermati con l'accusa di tentato omicidio. Al raid avrebbe preso parte anche un ragazzino di 12 anni, che per la sua età non è però imputabile. Sul movente dell'agguato sono in corso le indagini dei Carabinieri che, per ora, tendono ad escludere la natura razzista. Alcuni testimoni hanno confermato l'ipotesi legata a una battuta del giovane nei confronti di una ragazza, cliente del negozio di frutta, altri tendono invece ad escluderla.
I TITOLARI DEL NEGOZIO – Stupore da parte dei titolari del negozio di frutta e verdura. «Abbiamo aperto questo negozio circa 4 mesi fa. Non abbiamo mai avuto problemi nel quartiere». A raccontarlo una dei fratelli Mollah, titolari dell'omonima frutteria. All'indomani dell'aggressione nel negozio, con due ingressi su via di Villabate e un'insegna «Mollah alimentari» scritta con vernice rossa sul muro, sembra una giornata come tutte le altre. «Abdul ci aiuta qui in negozio da circa un mese – prosegue l'uomo che non era presente al momento dell'aggressione- da quando mia sorella è tornata nel nostro paese. È un bravo ragazzo, non ha mai creato problemi. So che gli aggressori hanno avvicinato Abdul qui fuori – prosegue – lui ha cercato di scappare ma è stato picchiato e si è accasciato per terra davanti ad un bar. Oggi sono andato a trovarlo e mi ha detto di sentirsi meglio e di aver riconosciuto dalle foto alcuni degli aggressori». Anche nel bar di via Ravanusa parlano di Abdul come «un bravo ragazzo, una persona silenziosa che non da fastidio a nessuno». Ieri pomeriggio quando Abdul si è accasciato davanti all'ingresso del locale c'era solo il figlio della titolare: «L'ho visto barcollare e accasciarsi per terra – dice il ragazzo – non ho visto gli aggressori perché penso siano scappati prima che lui arrivasse qui davanti. Mi dispiace per l'accaduto perché Abdul è un nostro cliente abituale e non da fastidio a nessuno, quindi non credo ci possano essere ipotetiche storie di ragazze infastidite».
I TESTIMONI – «Ho sentito qualcuno che piangeva in strada e mi sono affacciata dalla finestra. A quel punto ho visto un ragazzo per terra in un lago di sangue», ha raccontato una signora che abita nelle vicinanze. «Aveva delle ferite sulla testa e dei tagli sul corpo – prosegue la donna – c'era gente affacciata che si è precipitata in strada e poco dopo sono arrivati i soccorsi. È un ragazzo che conosco di vista, abita qui in zona e spero che stia bene. È assurdo che accadano cose del genere in pieno giorno». D'accordo anche altri residenti della zona di Tor Bella Monaca vecchia. «Siamo completamente abbandonati – dice un'altra residente e madre di una 14enne – servono controlli da parte della polizia e dei carabinieri. Altro che ronde, questo quartiere fa davvero paura». Una ragazza fa notare che nessuno è accorso in aiuto dell'aggredito. «So che aveva dato fastidio ad una ragazza della zona, una diciassettenne fidanzata da tempo con un ragazzo del quartiere. Lei ha raccontato tutto e da lì è stata organizzata una spedizione punitiva», spiega la ragazza che ha assistito all'aggressione. «Secondo me non c'è nulla di razzista, sarebbe successo anche con un italiano – aggiunge – ieri pomeriggio lo hanno preso a bastonate in testa lasciando quattro bastoni per terra spezzati a metà e ricoperti di sangue. La cosa assurda è che qui tutti hanno paura e non hanno mosso un dito finché non sono arrivati i soccorsi».
Fonte: Corriere.it
6 agosto 2009