Don Pino Puglisi sarà beatificato
Libera Informazione
Luigi Ciotti: “Quel modello di prete ucciso dalla mafia oggi viene riconosciuto dalla Chiesa come massima fedeltà al Vangelo”.
Ucciso per aver cercato di strappare alle mafie il consenso dei giovani e dei cittadini. Con la fede e l'impegno concreto di tutti i giorni, con il sorriso e con la speranza. Questa è la storia di Don Pino Puglisi, il prete che diciannove anni dopo il suo assassinio, diventerà beato. Questa mattina, infatti, Papa Benedetto XVI ha ricevuto il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, e ha autorizzato il decreto riguardante il martirio del "servo di Dio" Giuseppe Puglisi, ucciso "in odio alla fede" il 15 settembre 1993 vicino a casa, nel quartiere Brancaccio, a Palermo. «Mori' per strada, dove viveva, dove incontrava i "piccoli", gli adulti, gli anziani, quanti avevano bisogno di aiuto e quanti, con la propria condotta, si rendevano responsabili di illegalita', soprusi e violenze – ha dichiarato oggi Don Luigi Ciotti. Probabilmente per questo lo hanno ucciso: perche' un modo cosi' radicale di abitare la strada e di esercitare il ministero del parroco e' scomodo. Lo hanno ucciso nell'illusione di spegnere una presenza fatta di ascolto, di denuncia, di condivisione. Quel modello di prete che la mafia voleva cacciare in Sagrestia viene oggi ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa come massima fedeltà al Vangelo».
«La speranza che suscita oggi padre Puglisi – continua il presidente di Libera – è il dare dignità a tutti coloro che costruiscono nella chiesa catechesi e evangelizzazione a partire dalla strada , dai poveri, dagli ultimi. Il prete palermitano ha incarnato pienamente la poverta', la fatica, la liberta' e la gioia del vivere, come preti, in parrocchia. Con la sua testimonianza don Pino ci sprona a sostenere quanti vivono questa stessa realta' con impegno e silenzio».
«La vita di Padre Puglisi, il suo impegno sacerdotale, la sua voglia di strappare i ragazzi dalla strada, la sua passione educativa, il suo coraggio sociale fino ad esporsi anche contro il potere mafioso diventano oggi per la chiesa un “modello” di santità cristiana, ma per molti altri era già un esempio di coraggioso impegno civile. La beatificazione di Padre Puglisi – conclude Don Ciotti-rilancia il grido di Giovanni Paolo II nella Velle dei Templi “convertitevi” e quello di Benedetto XVI nella piazza Politeama di Palermo “la mafia strada di morte».
Fonte: http://www.liberainformazione.org
28 Giugno 2012