Diritti, ambiente e legalità: la società civile invade le liste


la Repubblica


Wwf, Acli, Libera, Fai e Arci sono solo i casi più noti. Quasi un record di personalità di spicco dell’associazionismo in posti chiave delle liste: dai centristi di Monti a Sel e Ingroia, passando per il Pd. E’ la politica che riscopre il valore dell’impegno sociale?


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Andrea Olivero presidente del Consiglio, Giulio Marcon all'Economia, Gabriella Stramaccioni al Viminale, Flavio Lotti alla Difesa, Pape Diaw al ministero per la Cooperazione e l'integrazione, Stefano Leone all'Ambiente e Paolo Beni alla Cultura. Potrebbe essere questa la squadra di un fantagoverno frutto di una trasversale alleanza del Terzo settore all'indomani delle prossime elezioni politiche. Forse mai come nelle prossime consultazioni le liste dei partiti sono ricche infatti di candidati espressione dell'associazionismo: è l'apertura alla società civile a lungo invocata come antidoto all'antipolitica? Dibattito aperto. Intanto proviamo un elenco ragionato dei leader di Associazioni con spesso milioni di aderenti.

Visto il ruolo di primo piano ricoperto all'interno del movimento che ha portato il premier Mario Monti a rinnovare il suo impegno in politica, a capo di questo ipotetico esecutivo non potrebbe che essere Andrea Olivero, ex presidente delle Acli e capolista per la Camera in Piemonte con la lista "Scelta civica" lanciata per sostenere il ritorno del Professore a Palazzo Chigi.

Per il ministero di via XX Settembre le competenze migliori e di maggiore rottura con la politica tradizionale le avrebbe sicuramente il candidato di Sel Giulio Marcon, presidente dell'associazione Lunaria e uno degli ideatori e fondatori della campagna "Sbilanciamoci!" che dal '99 unisce 47 organizzazioni della società civile a favore di un'economia di
giustizia e di un nuovo modello di sviluppo.

Rivoluzionario sarebbe anche l'arrivo al dicastero della Difesa di Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, in corsa con il movimento di Antonio Ingroia. In questo "fanta gabinetto" gli "arancioni" dell'ex magistrato palermitano potrebbero fornire anche il ministro degli Interni con Gabriella Stramaccioni, per anni responsabile nazionale di Libera, il coordinamento che fa capo a don Luigi Ciotti e raccoglie oltre 1.600 associazioni impegnate in tutta Italia nel campo della legalità e della lotta contro la criminalità organizzata.

Alla Cooperazione e l'integrazione, a prendere il posto coperto sin qui dal ministro Andrea Riccardi, potrebbe andare Pape Diaw, presidente della comunità senegalese di Firenze e candidato per il Senato in Veneto con Sel dopo qualche polemica con il suo partito in Toscana.

Dopo le polemiche che hanno investito il Pd per la rinuncia a candidare due ecologisti storici come Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, a fornire un autorevole responsabile dell'Ambiente potrebbe essere ancora Rivoluzione civile di Ingroia, che proprio oggi ha annunciato l'inserimento nelle sue liste di Stefano Leoni, dal 2009 presidente del Wwf Italia. Dagli eletti nelle file dei democratici potrebbe arrivare invece il ministro dei Beni culturali, grazie alla presenza in lista del presidente dell'Arci Paolo Beni. Figura a cavallo tra queste due specializzazioni è infine quella di Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Fai, il Fondo per l'ambiente italiano, capolista alla Camera nella circoscrizione Lombaria 1 con "Scelta civica con Monti per l'Italia".

La presenza del cosiddetto Terzo settore nelle liste elettorali per le prossime politiche non si esaurisce però qui. Se il contributo del Pd a questo immaginario "dream team" è modesto, non si può certo dire che Bersani abbia tenuto le liste chiuse all'associazionismo. Anzi, il Pd schiera in molti collegi personalità emerse dall'attività svolta sul territorio dalle Onlus. Sempre attraverso Libera di don Ciotti, i democratici hanno pescato da esempio Davide Mattiello, il presidente della Fondazione Benvenuti in Italia. In Emilia Romagna i democratici presentano poi il presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto Paolo Bolognesi e la congolese Cecile Keyenge, coordinatrice nazionale della rete Primo marzo, mentre Edo Patriarca, responsabile delle Settimane sociali della chiesa, è in corsa per il Senato in Piemonte. Sempre con il Pd si presenta Filippo Fossati, presidente uscente della Uisp, l'associazione che promuove lo sport di base, premiato dalle primarie in Toscana e candidato nella stessa regione.

Altri nomi dell'associazionismo in lizza per un posto in Parlamento sono Celeste Costantino, impegnata nel Movimento contro la criminalità nel sud e Elena Tagliani, attivista delle associazioni antimafia e del Movimento Identità Transessuale, la più grande associazione trans d'Italia (entrambe con Sel). Con la Lista Monti in gara ci sarà Luigi Marino, presidente di Confcooperative, l'organismo che raccoglie oltre seimila cooperative sociali.

A questo pacchetto potrebbe aggiungersi nei prossimi giorni qualche contributo del centrodestra, per il momento in ritardo nella composizione delle sue liste. In pole position per una candidatura in particolare Giuseppe Trieste, numero uno del Fiaba, il Fondo italiano per l'abbattimento delle barriere architettoniche, nominato recentemente presidente di Intesa Popolare, la formazione fondata dal transfuga del Pdl  Giampiero Catone.

Fonte: www.repubblica.it
18 gennaio 2012

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