Diritti, accoglienza, interculturalità: ora arrivano sui banchi di scuola


Elisabetta Norzi


Oltre a insegnare a leggere e a scrivere la scuola italiana ha da quest’anno una nuova missione: fare acquisire ai giovani i saperi necessari per un consapevole esercizio dei diritti di cittadinanza. Aulisi Tosolini, docente all’Università Cattolica di Piacenza e preside di un istituto superiore a Parma, spiega le innovazioni introdotte dal ministro Fioroni.


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Diritti, accoglienza, interculturalità: ora arrivano sui banchi di scuola

L’anno scolastico si è aperto con due grosse novità: oltre a leggere e a scrive diventa una priorità della scuola italiana insegnare anche la buona cittadinanza, la convivenza civile, la cultura dell’accoglienza, i diritti e l’interculturalità. Aulisi Tosolini, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e preside dell'Itis "Galilei" di Parma e dell'Ipas "Solari" di Fidenza, ci spiega le innovazioni introdotte quest’anno dal ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni.

Nella scuola c’è spazio per una formazione che comprenda anche i diritti umani, la pace, la cittadinanza?
L’inizio di quest’anno scolastico vede due significative innovazioni proprio in questo senso: per le scuole di base nuove indicazioni specifiche nel curricolo, per le superiori un documento che inserisce esplicitamente nuove competenze nell’insegnamento. Due documenti che permettono di ridisegnare i saperi e le prassi delle scuole con un’attenzione particolare alle competenze di cittadinanza. Si dice chiaramente che è necessario far acquisire i saperi e le competenze essenziali a tutti i giovani per un consapevole esercizio dei diritti di cittadinanza, anche attraverso l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni.

Che cosa significa concretamente?
Vuole dire che oltre a insegnare a leggere e a scrivere, la scuola italiana ha un’altra missione: dare una formazione e un’educazione alla cittadinanza. Qui si apre un capitolo molto vasto che comprende i diritti, la pace, la convivenza civile, l’interculturalità. D’ora in avanti sono insegnamenti presenti nell’ordinamento scolastico, che chiedono solo di essere valorizzati.

In che modo?
I documenti permettono di inserire in maniera trasversale questi contenuti nelle diverse discipline. Non significa che ci sono delle nuove materie, ma che ogni docente, per quello che insegna, deve tenere conto anche di queste nuove competenze. Oggi gli insegnanti sono chiamati a dire: con quali strumenti lavoro per fare raggiungere agli studenti anche questi saperi? Si tratta di un grosso passo in avanti, bisogna ora vedere come verrà messo in pratica, ma sulla carta c’è tutto scritto chiaramente nero su bianco.

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