Dieci domande più una a Pier Luigi Bersani e a Matteo Renzi


Filippo Vendemmiati


Domande brevi e chiare, i Pantheon o i ricordi giovanili sono aboliti, domande concrete alle quali si potrebbe anche replicare con un banale ma impegnativo sì o no.


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RenziBersani

Le domande sono sempre di parte, anche più delle risposte. Curiose e  provocatorie, insinuanti e insolenti, riflettono sempre il punto di vista  di chi le fa, ma restano pur sempre domande che chiedono risposte, altrimenti non sopravvivono a se stesse. Generalmente alle domande non ci si può sottrarre quando si chiede un voto  per rappresentare qualcun altro, sia che si voglia amministrare un condominio che governare un paese. E’ un principio democratico, nel passato recente ma anche nel presente, spesso dimenticato. Domande brevi e chiare per non offrire alibi a risposte ingarbugliate. Dieci domande ai due candidati premier del centro sinistra, domande concrete,  i Pantheon o i ricordi giovanili sono aboliti, domande alle quali si potrebbe anche replicare con un banale ma impegnativo sì o no.

Cari Matteo e Pier Luigi, anche se queste pagine non sono illuminate dai riflettori dell’audience, le vostre risposte sarebbero in ogni caso accolte con grande piacere e considerazione. Tutto qui:

1 – Siete d’accordo che il Governo italiano assuma un’iniziativa autonoma nell’ambito del Parlamento Europeo per fermare la guerra tra Israele e Palestina e in particolare per bloccare la vendita di armi in Medio Oriente e per riconoscere alla Palestina lo status di osservatore dell’Onu?

2 – Vi impegnate a bocciare l’approvazione del disegno di legge delega di revisione dello strumento militare presentato dal ministro della Difesa Giampaolo Di Paola che tra l’altro finanzia i nuovi cacciabombardieri F35?

3 – Pensate che vadano abrogati  o corretti l’articolo 8  della Legge 148/2011 del Governo Berlusconi/Sacconi (che consente deroghe a contratti e leggi) e le modifiche  all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori apportate dalla riforma Fornero ?

4 – Siete favorevoli a riconoscere il permesso di soggiorno agli immigrati che denunciano la loro condizione di lavoratori in nero e ad abolire il reato di clandestinità introdotto dal governo Berlusconi?

5 – Siete favorevoli ad una riforma della Rai che separi l’azienda dal potere dei partiti e che imponga le nomine di organismi dirigenti e direttori attraverso concorsi pubblici e criteri trasparenti basati su competenze e curriculum?

6 – Ritenete che l’Italia debba dotarsi di una legge antitrust che regoli il conflitto di interesse, in particolare tra la proprietà dei beni pubblici e le rappresentanze e le cariche politiche, elettive e non ?

7 – La sentenza definitiva  e le motivazioni della stessa sulle violenze durante il G8 di Genova del 2001 rappresentano una pesante condanna per i dirigenti della Polizia di Stato ancora oggi in servizio. Secondo  voi vanno estromessi? Perché nessuno di voi ha mai chiesto le dimissioni da sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega alla sicurezza  Gianni De Gennaro, capo della Polizia durante i fatti di Genova ?

8 – I quattro agenti di polizia che il 25 settembre del 2005 hanno ucciso a Ferrara Federico Aldrovandi, un ragazzo di 18 anni, sono stati condannati in via definitiva per omicidio colposo. Ritenete che questa sentenza sia compatibile con la loro professione  che ancora oggi è quella di uomini in divisa al servizio dello Stato?

9 – L’Italia è uno dei pochi Paesi europei nel quale gli agenti non sono ancora identificabili attraverso un codice alfanumerico riportato sulle divise.  Siete favorevoli all’introduzione di questo codice?-

10  –  Era il 1987 quando l’Onu chiese all’Italia di applicare nel proprio codice penale il reato tortura. Il nostro Paese è ancora inadempiente e la proposta di legge è bloccata in Parlamento.  Sarà questa una priorità del vostro programma?

Infine una domanda di riserva: – Siete favorevoli all’ergastolo o pensate vada abolita la condanna a “fine pena mai”?

Fonte: www.articolo21.org
26 novembre 2012

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