Dalla marcia per la pace l’appello per sconfiggere la povertà
Graziarosa Villani, Reporter di pace
Il 16 maggio, tra i marciatori, giravano delle urne gialle per raccogliere una cartolina da inviare a Berlusconi: un appello per chiedere un impegno serio contro la povertà.
Strane scatole-zaino girano alla marcia della pace 2010. In realtà sono urne. Urne per raccogliere una cartolina da inviare a Berlusconi. Un appello in piena regola con tanto di firma per chiedere un impegno serio contro la povertà. Le distribuisce e le raccoglie un giovane scout. Diciassette anni appena. Si chiama Nicola Palmisano. “Sono del gruppo di Valenzano in provincia di Bari” racconta. E’ la sua prima marcia. L’entusiasmo è alle stelle. Nicola è scout a anche, e ci tiene a dirlo, cantante del gruppo Antiko, con la kappa, E’ ovvio.
“Siamo partiti alle 10 di ieri sera per essere qui oggi alla marcia della pace”. Il suo è un impegno contro la povertà. Il linguaggio delle cartoline è semplice. “Egregio presidente Berlusconi – c’è scritto – le chiediamo, in qualità di presidente del Consiglio di mantenere la promessa di sconfiggere la povertà e raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio 2015. Chiediamo – ribadisce l’appello che Nicola raccoglie – di presentare al vertice delle Nazioni Unite di New York del 20/22 settembre 2010 un piano ambizioso per i prossimi cinque anni di attuarlo. Questo piano comune – si chiede ancora – dovrà essere concordato in occasione del Consiglio europeo del 18 giugno 2010 e dovrà stabilire con chiarezza scadenze vincolati per aumentare gli aiuti e migliorarne l’efficacia. Stop alla povertà”. Un appello chiaro. Veicolato da un giovanissimo che guarda con fiducia al futuro. Perché “non c’è pace senza giustizia”.
Graziarosa Villani, Reporter di pace