Crisi umanitarie invisibili nei Tg


Bianca Biancastri - televideo.rai.it


Medici senza Frontiere: solo il 4% di news. La situazione è in netto peggioramento. La voce delle vittime delle crisi umanitarie non raggiunge gli italiani.


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La lotta quotidiana per la sopravvivenza di intere popolazioni , i conflitti, le emergenze umanitarie e sanitarie sono sempre più relegati all’oblio. Scompaiono dai telegiornali italiani, nonostante il desiderio del pubblico di essere più informato. Lo denuncia Medici senza Frontiere nel nono rapporto sulle crisi dimenticate. L’indagine, presentata in un incontro patrocinato dalla Federazione Nazionale della Stampa e realizzata con il supporto dell’Osservatorio di Pavia, ha preso in esame la copertura delle crisi umanitarie nei principali notiziari (prima serata) della televisione generalista. Nel 2012 i telegiornali hanno dedicato solo il 4% dei servizi a contesti di crisi. E’ il dato più basso dal 2006, cioè da quando l’organizzazione umanitaria ha avviato il monitoraggio dei tg.

“La situazione è in netto peggioramento. La voce delle vittime delle crisi umanitarie non raggiunge gli italiani, perché i media ne parlano sempre meno”, dichiara Loris De Filippi, presidente di Medici senza Frontiere Italia, che in una lettera aperta chiede ai responsabili dei media e dei principali gruppi editoriali del Paese di portare le “crisi dimenticate” all’attenzione pubblica.

In un anno i telegiornali hanno dedicato solo sette servizi all’Aids, tre notizie alla Repubblica Democratica del Congo, dove non cessano le violenze nelle aree del Kivu, quattro servizi al Niger, piegato dalla malnutrizione, due notizie sulla martoriata popolazione di Haiti. Lo stesso Iraq –evidenzia l’indagine- che gli anni scorsi ha avuto grande spazio nei notiziari, nel 2012 ha avuto dodici notizie. Il Sudan e il Sud Sudan trovano spazio in diciassette notizie. Sono dati particolarmente importanti se combinati con quelli di un’altra ricerca commissionata da Medici senza Frontiere all’Eurisko: il 63% degli italiani desiderano ricevere dai media più informazioni sulle emergenze umanitarie.

Nei tg del 2012 c’è una grande attenzione alla crisi economica in Italia e in Europa e di conseguenza alla politica, tanto che ne risultano ridimensionate anche le notizie cosiddette leggere (curiosità, gossip, costume). Tuttavia, le notizie di curiosità e costume, seppure in diminuzione, occupano il 6% del totale delle news, mentre la “fine del mondo profetizzata dai Maya” merita 30 notizie. La classica “emergenza freddo”, con l’arrivo dei malanni di stagione, trova spazio in 39 notizie. Ben 70 news in 12 mesi di informazione serale sono dedicate inaspettatamente alle curiosità del mondo animale, che invece trovano poco spazio nei tg degli altri Paesi europei.

Dal confronto con i notiziari di Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna emerge la maggiore attenzione che i tg europei dedicano alle crisi umanitarie internazionali rispetto a quelli italiani, che risultano più simili ai telegiornali spagnoli. Medici senza Frontiere, organizzazione umanitaria premio Nobel per la Pace 1999, chiede di accendere i riflettori sulle crisi umanitarie che rimangono nascoste agli occhi del pubblico. La pressione dei mezzi di comunicazione e dell’opinione pubblica su governi, autorità o attori umanitari e politici, anche in Paesi remoti, può fare la differenza, spingere ad agire in aiuto alle popolazioni in pericolo e mobilitare la solidarietà internazionale.

Fonte: http://www.televideo.rai.it
27 giugno 2013

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