Cisgiordania, manifestazioni contro il veto Usa


NEAR EAST NEWS AGENCY


“Get Out, Obama!”. I palestinesi scendono in piazza a Ramallah, Nablus, Tulkarem, nei villaggi della Cisgiordania, per protestare contro il veto che gli americani hanno imposto alla risoluzione ONU sull’illegalità delle colonie israeliane.


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Cisgiordania, manifestazioni contro il veto Usa

Almeno 3000 palestinesi hanno marciato domenica a Ramallah, in Cisgiordania per protestare contro il veto imposto dagli Stati Uniti venerdì, in sede di Consiglio di Sicurezza ONU,  alla risoluzione di condanna alle colonie israeliane nei territori palestinesi sotto occupazione.
Una risoluzione sponsorizzata da un’ampia schiera di paesi (oltre 120, inclusa l’Unione Euroepa e alcuni membri della Nato) e che in sede di voto all’ONU ha visto gli Stati Uniti imporre il veto contro 14 voti in favore.
Intonando slogan come “Get Out, Obama!”, i manifestanti hanno marciato per le vie di Ramallah, concentrandosi sulla piazza principale, Al Manara.
Il veto imposto dagli USA  rappresenta un ulteriore disprezzo  per il rispetto e l’applicazione della legalità internazionale e dei diritti umani. Inoltre simboleggia il sostegno incondizionato ad un paese, Israele, che continua ad agire in totale impunità. Le dichiarazioni dell’ambasciatore USA presso l’ONU Susan Rice che ha definito le colonie “illegittime” anziché “illegali”, sviliscono di contenuto il linguaggio del diritto internazionale, privando le Nazioni Unite della legittimità del ruolo di mediatore e sostenendo incondizionatamente Israele, anche di fronte ad una unanime maggioranza di voti (14) che erano d’accordo ad appoggiare la risoluzione.
Sabato, il giorno successivo al veto, il consolato statunitense a Gerusalemme ha imposto restrizioni di movimento ai membri dello staff in alcune aree della Cisgiordania (in primis Gerico, l’uso di alcune strade nei territori palestinesi, e il passaggio di Allenby fino a lunedì).
Decine di manifestanti palestinesi sono scesi in piazza nel finesettimana anche nelle città di Nablus e Tulkarem, Betlemme e Jenin. Secondo l’agenzia palestinese Ma’an News, i palestinesi starebbero pensando di organizzare “una giornata della rabbia” per il prossimo venerdì. Anche le consuete manifestazioni contro l’espansione delle colonie e la costruzione del muro che si sono avute nei villaggi dove sono presenti i comitati popolari di lotta nonviolenta, sono state dedicate alla risoluzione ONU e al veto USA. A Beit Ommar (area sud della Cisgiordania), centinaia di attivisti palestinesi, israeliani e internazionali hanno sfilato sabato contro l’espansione della colonia di Karmei Tsur: due ore dopo la fine della protesta 13 minorenni sono stati arrestai dalle forze di sicurezza israeliane, per essere interrogati. Anche a Bi’lin, dove venerdì si festeggiavano 6 anni di lotta popolare nonviolenta, quando ancora non era chiaro se gli USA avessero o meno imposto il veto, i manifestanti hanno sfilato per le strade del villaggio, con un grande striscione  in cui la ‘s’ della parola ‘settlements’(colonie) era sostituita dal simbolo del dollaro americano.

Fonte: www.nena-news.com

21 febbraio 2011

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