Cento Paesi firmano a Oslo per la messa al bando delle ‘cluster bomb’
Francesco Vignarca - www.vignarca.net
All’appello mancano, fra altri, Stati Uniti, Cina, Russia, India e Pakistan. E diversi paesi dell’Unione europea.
Mancano firme importanti, ma sono già cento le nazioni, Italia compresa, che hanno deciso di sottoscrivere la messa al bando delle bombe a grappolo. All'appello mancano, fra altri, Stati Uniti, Cina, Russia, India e Pakistan. E diversi paesi dell’Unione europea.
La Norvegia, che ha svolto un ruolo chiave nella definizione del documento sulla produzione, la vendita e l'immagazzinamento degli ordigni di questo tipo, è stata la prima firmataria e spera che l'entrata in vigore sia possibile già all'inizio del 2009. Il Laos, la nazione più colpita dalla piaga delle bombe a grappolo, è stata la seconda firmataria. Tra i Paesi che hanno annunciato che firmeranno il trattato nel municipio di Oslo ci sono Gran Bretagna, Francia, Canada e Germania. Anche la Santa Sede ha dato la propria adesione.
"E' una giornata storica" ha detto il ministro degli Esteri di Oslo, Jonas Gahr Stoere "questa nuova norma internazionale fara' la differenza per migliaia di persone in tutto il mondo".
Messa al bando entro otto anni
Impedire la produzione, la vendita, l'utilizzo e il commercio delle cluster bomb entro otto anni è l'obiettivo del Trattato internazionale per la messa al bando delle bombe a grappolo.
I firmatari, tra cui l'Italia, si sono riuniti per mettere fuori legge questi ordigni, contenenti numerose minibombe che si disperdono su una superficie ampia ma non esplodono subito, trasformandosi in minacce dall’effetto delle mine anti-uomo, vietate dalla Convenzione di Ottawa del 1997.
Clusters Munition Coalition: il più importante trattato umanitario
Si calcola che nel mondo circa 100mila persone – nella quasi totalità civili – siano state uccise o mutilate dagli ordigni a grappolo negli ultimi 43 anni. Più di un quarto delle vittime sono bambini che scambiano le bombe per giocattoli o lattine.
E’ il piu' importante trattato umanitario siglato negli ultimi dieci anni”, ha detto Richard Moyes della Cluster Munitions Coalition. Le bombe a grappolo sono state utilizzate da almeno quattordici Paesi, tra cui Francia, Israele, Marocco, Olanda, Russia, Gran Bretagna e Usa, secondo la Cluster Munitions Coalition.
Questi ordigni, ben 4 milioni, di cui un milione inesplosi sono stati impiegati dalle milizie Hezbollah anche nella guerra del 2006 in Libano contro Israele. E poi, ci sono milioni di bombe a grappolo stoccate negli arsenali di 76 Paesi, denuncia ancora il network internazionale cui aderiscono 300 organizzazioni civili di tutto il mondo.
Fonte: http://www.rainews24.rai.it