Birmania, la giunta vieta a Suu Kyi di presentarsi al processo d’appello


l'Unità.it


Non potrà uscire di casa nemmeno per andare in tribunale dove venerdì prossimo si celebra il suo processo d’appello.


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Birmania, la giunta vieta a Suu Kyi di presentarsi al processo d'appello

Non potrà uscire di casa nemmeno per assistere al suo processo d'appello. La giunta militare al potere in Birmania non permetterà alla dissidente Aun San Suu Kyi, condannata ad ulteriori 18 mesi di arresti domiciliari, di essere presente  venerdì prossimo all'udienza d'appello prevista.

"Abbiamo chiesto alla polizia che venga permesso alla signora Suu Kyi di assistere al dibattito sul suo appello. Hanno rifiutato dicendo che la questione non li riguardava", ha detto Nyan Win, suo avvocato e portavoce della Lega nazionale per la democrazia (Lnd) all'opposizione.

L'11 agosto scorso, la premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi è stata condannata ad altri  tre anni di reclusione – poi ridotti a 18 mesi – per aver infranto le regole di sicurezza dopo che un cittadino americano è riuscito a raggiungere a nuoto la residenza della dissidente, senza che questa potesse far nulla per impedirlo. Al processo d'appello gli avvocati della leader dell'opposizione birmana intendono ribaltare l'accusa, rovesciando sulle autorità di polizia la responsabilità di non aver sufficientemente sorvegliato l'abitazione della dissidente al punto che un perfetto estraneo ha potuto accedervi senza difficoltà.

La condanna di San Suu Kyi ha suscitato una corale condanna da parte della comunità internazionale e l'accusa verso la giunta di voler isolare la leader dell'opposizione anche in vista delle elezioni previste in Birmania per il 2010.

Fonte: www.unita.it

16 settembre 2009

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