Bahri Yambu, sciopero e presidio pacifista


la Repubblica


I lavoratori: “Attrezzature e droni al servizio delle stragi in Yemen, noi non carichiamo. La nave è entrata in porto perchè è un diritto, noi questo, a differenza di Salvini, lo sappiamo”


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noallaguerra

La Bahri Yanbu è arrivata all’alba in porto a Genova. I portuali genovesi e la Cgil hanno proclamato sciopero. Un presidio di pacifisti al varco di ponte Etiopia. I portuali: “Attrezzature e droni al servizio del militare: non vogliamo essere complici delle vittime civili in Yemen, non carichiamo”.

Il caso internazionale della nave della compagnia di bandiera dell’Arabia Saudita fa quindi tappa a Genova dopo l’analogo boicottaggio dei portuali francesi a Le Havre, il porto dove dovevano essere caricati gli 8 cannoni Caesar diretti a Gedda e da lì al conflitto in Yemen. Il sito francese d’inchiesta Disclose aveva rivelato con documenti interni dei servizi segreti che i cannoni sono stati utilizzati nella sanguinosa guerra con lo Yemen e hanno provocato vittime civili. Da qui il boicottaggio internazionale che non era scattato in precedenza pur sapendo che la Bahri, che fa rotta da anni su Genova trasportava armi.

Spiegano i portuali genovesi raccolti anche loro nel presidio: “La nave è entrata in porto ed ha accostato perché questo è un diritto assoluto. Solo Salvini pensa di poter chiudere i porti e non far entrare navi, e in quel caso a bordo non ci sono armi come qui a Genova bensì persone. Lo abbiamo ribadito più volte: porti aperti alle persone, chiusi alle armi”.

Alla protesta lanciata dai lavoratori delle banchine e dalla Cgil in questi gironi hanno aderito molte associazioni. E c’è stata l’importante adesione dell’associazionismo cattolico: Acli, Salesiani del Don Bosco solo per fare alcuni dei nomi principali, oltre a Libera, comunità di San Benedetto e tanti altri ancora.

 Portuali, associazioni pacifiste, Cgil, forze politiche di sinistra, e associazioni cattoliche, dai salesiani all’Acli, hanno firmato insieme un comunicato fermo che chiedeva alle istituzioni di impedire l’attracco della nave a Genova. In risposta a questa mobilitazione Prefettura e Capitaneria di Porto hanno garantito che il cargo imbarcherà solo materiale civile e che « non ci sono rilievi che impediscano l’attracco del cargo».

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