Nel silenzio della dimenticanza, Charlie muore ogni giorno
Le stragi di Parigi hanno sollevato estemporaneamente la questione problematica della Libertà, subito strangolata dall’ansiogena pesantezza dell’attualità.
Le stragi di Parigi hanno sollevato estemporaneamente la questione problematica della Libertà, subito strangolata dall’ansiogena pesantezza dell’attualità.
L’ultimo giorno del 2014 ci ha portato dal mare un proiettile vagante. Il Blue Sky, un cargo di 70 tonnellate pieno di siriani, senza equipaggio, con il motore bloccato e il pilota automatico inserito.
Se l’Europa ripensasse alla gestione delle sue frontiere, ad un accesso diverso per chi scappa da guerra e dittatura, potrebbero veramente partire in un altro modo e il Mediterraneo potrebbe smettere di essere una tomba.
In Esclusiva al Tg2, parla lo scafista del 3 ottobre “Sono responsabile, ma non l’unico”.
C’erano donne e bambini su quella barca di legno che ora è poggiata sul fondo del mare portandosi dietro chissà quanti bambini, quante donne, quanti uomini. Mentre le navi, armate di cannoni, si affannavano ad inseguire altre barche, altri disperati.
Incontriamo Giusi Nicolini in mezzo a quella folla creativa che cerca un modello per scrivere la Carta di Lampedusa e si confronta con gli abitanti dell’isola.
Khalid, il ragazzo siriano che ha realizzato il filmato choc a lampedusa, scrive un appello a Napolitano e inizia uno sciopero della fame.
Avevamo visto materassi sistemati ovunque, intere famiglie dormire all’aperto, ma quello che mostra il filmato amatoriale di Khalid va oltre ogni immaginazione e trasforma il centro di accoglienza di Lampedusa in un campo di concentramento.