“Il Libano ora sappia darsi un governo di unità nazionale”
Il leader druso: non lasceremo isolata la comunità sciita. Ma non accetteremo pregiudiziali sul programma o sui ministri – Intervista a Walid Jumblatt.
Il leader druso: non lasceremo isolata la comunità sciita. Ma non accetteremo pregiudiziali sul programma o sui ministri – Intervista a Walid Jumblatt.
Il Libano ha scelto. Con il voto. Senza violenze. E ha decretato la vittoria della coalizione filo-occidentale “14 Marzo” che ha conquistato 71 dei 128 seggi nel Parlamento unicamerale.
Sarà rubricato come un “tragico incidente”. Che è costato la vita ad una bambina afgana di 13 anni. Colpita dai proiettili sparati da una pattuglia di militari italiani. Ma la dinamica della sparatoria ha lati oscuri.
Il direttore esecutivo di Human Rights Watch: “La conferenza non si ridurrà alle farneticazioni di Teheran, l’obiettivo è battere la xenofobia”.
Riflettori puntati su Ginevra, dove oggi si apre la conferenza sul razzismo. La vigilia si consuma in annunci di boicottaggio e di presenza. L’Italia non parteciperà, la Gran Bretagna sì. L’Europa di nuovo divisa.
Si riparte a Roma. Il 24 aprile. Quando si incontreranno russi e americani per riprendere i negoziati per il rinnovo del trattato Start sugli arsenali nucleari. L’annuncio di Mosca. Un passaggio del G8.
La risposta ferma e unanime chiesta da Obama non è arrivata. La sfida nordcoreana divide il mondo. Una divisione che si manifesta al Consiglio di Sicurezza dell’Onu: non c’è accordo su una risoluzione.
Il “governone”- 30 ministri-passa. Ma il futuro politico d’Israele è denso di ombre. I palestinesi delusi: nessun riferimento ad una pace fondata su due Stati. Il Labour si divide. La sfida della leader di Kadima, Tzipi Livni.
Il “governone”- 30 ministri-passa. Ma il futuro politico d’Israele è denso di ombre. I palestinesi delusi: nessun riferimento ad una pace fondata su due Stati. Il Labour si divide. La sfida della leader di Kadima, Tzipi Livni.
L’inviato di Obama in Medio Oriente ha portato ai suoi interlocutori un piano in quattro mosse che la Casa Bianca ha messo a punto per realizzare quella pace che molti presidenti Usa hanno inseguito.
Dollari e politica. Ricostruzione materiale e rilancio di una prospettiva di pace che dia soluzione al conflitto israelo-palestinese. Così la Conferenza di Sharm el-Sheik. Con un convitato di pietra: Hamas.
Dare una speranza ai bimbi di Gaza. Adottandoli a distanza. Una solidarietà concreta che nobilita la «diplomazia dei popoli». La campagna lanciata dalla Tavola della Pace e dal Coordinamento degli Enti locali.