Scrivere il futuro
Un futuro tutto da scrivere, ma che ha già dei paletti ben piantati nella solidarietà, nelle regole democratiche del sindacato, nell’appoggio ai giornalisti in difficoltà.
Un futuro tutto da scrivere, ma che ha già dei paletti ben piantati nella solidarietà, nelle regole democratiche del sindacato, nell’appoggio ai giornalisti in difficoltà.
Era l’estate-autunno del 2011, due anni fa; due storie parallele si sviluppavano nelle aule del tribunale, con due significati diversamente interessanti. Ma sui giornali, nei TG e nei talk show italiani, se ne vedeva solo una di storia…
Vent’anni da quei colpi di pistola. Un anniversario importante, ma dimenticato, soprattutto da quelle istituzioni che dovrebbero invece rilanciare la sua figura di educatore e di vittima della mafia.
Quella porta d’Europa aperta a Lampedusa verso il Sud del mondo, ha legato veramente le persone e le tante diversità del pianeta, raccogliendo la sfida della Cultura e dei libri.
Sono 9 i giornalisti uccisi dalle mafie in Italia dagli anni ’60 ad oggi e non è retorica ricordarli inoccasione della 6° giornata della memoria organizzata dall’UNCI.
Il 21 marzo sia istituita la giornata nazionale della memoria e dell’impegno antimafia, come patrimonio di tutta la Repubblica e di tutti i cittadini.
E’urgente chiedere la modifica della legge Severino, reintroducendo il reato di falso in bilancio ed aumentando le pene per corruttori e ’concussori’.
Non è raro oggi sentir parlare della RAI come di un vecchio arnese dall’odore di muffa che sale da molti suoi programmi. Oggi la crisi della Rai appare come una crisi culturale.
Le avvisaglie c’erano già tutte, un clima elettrico, in Puglia ed in Italia:una malavita, locale e organizzata a livello nazionale, che si muove per resistere e per cercare nuovi punti di riferimento.
E’ una nuova primavera quella che ci chiama e ci impegna a Genova: la giornata della memoria e dell’impegno contro la Mafia di questo 2012 è diventata uno snodo importante nella vita sociale di questa nostra Italia.
E’ necessario ascoltare quel grido e quell’allarme della DNA: non abbassare la guardia, aggredire la corruzione ed i patrimoni mafiosi, colpire le connessioni con il mondo dell’imprenditoria, della politica, delle professioni.
Il dovere di informare e di essere ogni giorno accanto a chi combatte contro i clan. Ma è certo che a Scampia, nonostante pioggia e neve, si sono viste istituzioni ed iniziative anticamorra a sostegno di quelle già esistenti.