Incontro Abbas-Israele. Ma senza impegno
Domenica prossima il presidente dell’Anp siederà di fronte al vice presidente Mofaz. Non si parlerà però di negoziati.
Domenica prossima il presidente dell’Anp siederà di fronte al vice presidente Mofaz. Non si parlerà però di negoziati.
Damasco si è scusata con Ankara. Si teme escalation tra i due paesi. Strage di 26 civili, forse shabiha filo-Assad, ad Aleppo. Kofi Annan vuole conferenza a Ginevra il 30 giugno
Tra i tre morti di oggi ci sono un bambino di 5 anni e un civile di 34 anni. Almeno 12 i feriti. Israele denuncia lanci di razzi dalla Striscia.
Rimane sulla carta la tregua annunciata ieri notte. Tra le vittime palestinesi ci sono anche due 17enni, un 14enne e una bambina di 2 anni.
Si intensificano gli attacchi dei ribelli, sempre meglio armati. Un inviato dell’Ansa scampato ad attentato a Deraa. La Croce Rossa entrerà in quartieri Homs bombardati.
Proseguono i raid aerei contro Gaza. L’ala armata di Hamas e altre fazioni rispondono sparando razzi e colpi di mortaio verso Israele.
Ore di totale incertezza in Egitto. Sciolto il parlamento dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale l’elezione di un terzo dell’Assemblea del Popolo.
Una serie di attentati coordinati ha fatto strage tra i pellegrini sciiti che intendevano commemorare l’anniversario della morte dell’imam Musa Kadhim.
Stessa pena per l’ex ministro dell’interno Habib el Adly. Ma i giudici hanno graziato tutti gli ufficiali di polizia alla sbarra. Come se la strage di 850 dimostranti avesse avuto solo mandanti e non anche esecutori. Scontri al Cairo.
La tv di stato ha mostrato corpi dilaniati e decine di auto distrutte. Un massacro che il governo attribuisce a terroristi legati all’opposizione che, da parte sua, addossa ogni responsabilità al regime. Intanto sorride chi vuol far precipitare la Siria nella guerra civile.
E’ stata pesante la reazione dei soldati al tentativo dei dimostranti di superare gli sbarramenti intorno al ministero della difesa. Oggi prosegue la protesta di chi chiede l’uscita di scena immediata della Giunta militare.
Il ministro degli esteri Walid Muallin è stato ricevuto stamani dal suo omologo cinese. Pechino conferma sostegno a Damasco ma vuole passi concreti sul terreno. Mosca intanto accusa «forze esterne» di lavorare contro la tregua.