Libano senza governo e spaccato da crisi siriana
Il premier Mikati ha annunciato le dimissioni dopo il mancato accordo sui servizi segreti e la legge elettorale, frutto della spaccatura nel paese tra pro-siriani e anti-Assad.
Il premier Mikati ha annunciato le dimissioni dopo il mancato accordo sui servizi segreti e la legge elettorale, frutto della spaccatura nel paese tra pro-siriani e anti-Assad.
Intanto gli Usa, con il Segretario di stato John Kerry, hanno fatto sapere che «non ostacoleranno» i paesi europei che intendono fornire armi ai ribelli.
Il prigioniero palestinese, in sciopero della fame da oltre otto mesi, è stato rilasciato ieri: è stato deportato per 10 anni a Gaza. ANP contraria all’accordo: “Ricatto israeliano”.
Contrasti ritardano l’annuncio del nuovo governo ultranazionalista, senza religiosi ortodossi e, più di tutto, ben poco interessato ad un accordo con i palestinesi.
Perchè si trovano in un’altra area a sud di Hebron dichiarata “zona militare chiusa” dalle forze di occupazione ed usata per le esercitazioni. Come la “Firing Zone 918”.
Gravi incidenti nelle due citta’, per motivi opposti, dopo che la corte di appello ha confermato le 21 condanne a morte per la strage del 2012 di 74 tifosi dell’Ahly.
Il leader socialista venezuelano morto ieri era uno strenuo sostenitore dei diritti dei palestinesi e un amico dei popoli arabi. Lanciava accuse dure a Israele.
Scontri a fuoco tra Baghdad e ribelli siriani. Le opposizioni accusano Maliki di interferire negli affari interni. Assad: “Pronto al dialogo se i ribelli abbandonano le armi”.
Lettera del dottor Summerfield: “I medici del carcere israeliano hanno partecipato alle torture contro il prigioniero palestinese, pratica ancora comune in Israele”.
E’ forte la rabbia per la morte del detenuto palestinese. Scontri a Hebron e in altre citta’. Oggi si prevedono nuovi incidenti in occasione dei funerali.
Farnesina proporrà a Usa maggiori “forniture” a ribelli. Oggi nuovi devastanti attentati jihadisti a Damasco. Secondo alcune fonti i morti sarebbero almeno 60.
Nessuna vittima e pochi danni ma è la prima volta che i ribelli prendono di mira lo stesso Assad. Ad Aleppo 31 morti, tra cui 14 bimbi, in un apparente attacco con missili Scud.