Made in Territori Occupati: rabbia in Israele
“Pratica l’Apartheid”. Tel Aviv attacca il Sudafrica che, da parte sua, conferma la decisione di etichettare non con il “Made in Israel” le merci prodotte dalle colonie israeliane.
“Pratica l’Apartheid”. Tel Aviv attacca il Sudafrica che, da parte sua, conferma la decisione di etichettare non con il “Made in Israel” le merci prodotte dalle colonie israeliane.
L’annuncio che l’esercito israeliano intende demolire otto villaggi palestinesi, riporta in superfice il problema dell’Area C della Cisgiordania sotto piena occupazione.
Schiacciato tra i disegni strategici regionali ed internazionali e la sua complessa composizione etnica e religiosa, il paese devastato dalla guerra civile rischia di frantumarsi.
Sofia frena sulla pista iraniana, ma Israele potrebbe fare dell’attentato il motivo di una guerra a Tehran e a Hezbollah in Libano.
Sharon cominciò a costruirlo l’11 giugno 2002 per «fermare i terroristi» ma la barriera si e’ confermata un progetto politico volto ad annettere a Israele ampie porzioni di Cisgiordania.
Ieri migliaia di egiziani in piazza Tahrir, ad Alessandria e altre citta’ hanno chiesto che l’ex generale e premier venga eslcuso dal voto del 16 e 17 giugno.
Un rapporto delle Nazioni Unite accusa l’Esercito e i servizi di sicurezza siriani di aver commesso la maggior parte delle violenze e degli abusi. Ma il documento dice che anche i gruppi armati anti-governativi commettono violazioni dei diritti umani.
I limiti alla pesca imposti dalla Marina militare israeliana e, piu’ di recente, l’aumento vertiginoso del prezzo del carburante stanno decretando la morte lenta di un settore che dava lavoro a quasi 4 mila pescatori.
Per la prima volta negli ultimi decenni, gli egiziani vanno oggi e domani alle urne per eleggere il capo dello stato. Quasi certamente si andra’ al ballottaggio di giugno. Dopo i generali al potere si faranno da parte come hanno promesso?
La militanza sunnita si radicalizza dopo l’uccisione ad un posto di blocco dell’esercito dello sceicco Ahmed Abdul Wahed, alleato dell’ex premier Saad Hariri. Dietro le quinte si preparano i gruppi armati di ogni fazione.
Il presidente dell’Anp Abu Mazen ripete, lo ha fatto anche ieri, di essere pronto a negoziare se Israele interrompera’ la colonizzazione dei Territori occupati. Ma il supergoverno israeliano appena formato non avra’ alcun interesse per i palestinesi.
Fanno lo sciopero della fame in prigione decine di attivisti di “Benvenuti in Palestina” che rifiutano l’espulsione, in solidarietà con quello che da oggi faranno 1.600 detenuti politici palestinesi. Anche Vik nel 2008 fu arrestato ed espulso.