INTERNAZIONALE


Sospeso il debito dei paesi poveri. E dopo?

Un gesto importante in favore dei paesi più poveri, esonerati dal rimborso del debito per l’anno in corso. Circa 20 di miliardi di dollari che potranno essere impiegati nella lotta contro il virus. Ma è sempre più necessaria una cancellazione dei debiti, soprattutto per la lotta al coronavirus.

Il Mondo dopo il virus

In questo momento di crisi, dobbiamo fare due scelte particolarmente importanti. La prima è tra la sorveglianza totalitaria e la responsabilizzazione dei cittadini. La seconda è tra l’isolamento nazionalista e la solidarietà globale.

Smettiamo di dire che è una guerra!

Non è una guerra ed è pericoloso pensare che lo sia perché in questa cornice risultano legittimate derive autoritarie.

La pandemia non ferma le guerre!

Sono i dannati del coronavirus: gli sfollati del nord della Siria, i rifugiati ammassati nella terra di nessuno tra la Turchia e la Grecia, gli abitanti intrappolati della Striscia di Gaza, i profughi delle guerre in Afghanistan, Sud Sudan e Yemen, i rohingya perseguitati in quella che fu la Birmania…

Siamo in guerra? Il coronavirus e le sue metafore

Parlare di guerra, d’invasione e di eroismo, con un lessico bellico ancora ottocentesco, ci allontana dall’idea di unità e condivisione di obiettivi che ci permetterà di uscirne.

La solitudine dei senzatetto nei giorni del coronavirus

Per stare a casa, bisogna averne una. Circa 50mila persone in Italia vivono per strada e non possono avere un medico. È un pezzo della solitudine generale che vive il paese, ma a differenza di altri, questo pezzo è quasi completamente tagliato fuori dal racconto collettivo.

La tragedia del secolo!

Non esistono parole abbastanza forti per descrivere la tragedia in atto nella provincia siriana di Idlib. E soprattutto, purtroppo, non c’è nessuno che voglia ascoltare, reagire o semplicemente agire.

Libia, a Tripoli si rischia la guerra civile!

Il generale libico Khalifa Haftar ha annunciato “l’ora zero, quella dell’attacco finale a Tripoli per liberarla dai terroristi e dai traditori”. Haftar aveva lanciato la sua offensiva contro Tripoli il 4 aprile scorso, e da allora è riuscito a tenere in scacco il governo del presidente Fayez Serraj. Altri annunci di vittoria o di “offensiva finale” si sono sempre rivelati delle sparate propagandistiche, ma il generale è arrivato a quest’ultimo proclama in una condizione militare apparentemente più favorevole.

Incertezza, il nostro stato d’animo!

Rapporto Censis. Lo stato d’animo prevalente è l’incertezza (69 per cento), per mancanza di lavoro, l’immigrazione, criminalità.

Gas serra, impegni insufficienti a rispettare accordi di Parigi

È la conclusione dell’ultimo rapporto del Programma delle Nazioni Unite sull’ambiente (Unep) sull’emission gap, la distanza tra le emissioni attuali e i livelli necessari per rispettare gli obiettivi stabiliti alla conferenza di Parigi nel 2015.
Dal 2 al 13 dicembre, a Madrid, conferenza per valutare i progressi fatti finora e rinnovare gli obiettivi in materia di riduzione delle emissioni.