Amnesty: “Italia male su migranti, rom e tortura”
Rapporto 2014: allarme per Isis e Boko Haram. Milioni di persone intrappolate nella violenza. Comunità internazionale assente.
Rapporto 2014: allarme per Isis e Boko Haram. Milioni di persone intrappolate nella violenza. Comunità internazionale assente.
Italia giù al 73° posto, perde 24 posizioni nel Rapporto Rsf 2015: “Intimidazioni da criminalità e politica”.
Stop agli F35 americani, servono controlli dopo l’incendio avvenuto a bordo di uno dei velivoli. Il Pentagono, nel giorno della Festa dell’Indipendenza ha deciso di lasciare a terra l’intera flotta.
Il segretario aggiunto per gli Affari della sicurezza internazionale, ricorda le conseguenze occupazionali del taglio. Un messaggio che segue quelli rivolti all’Europa da Obama e del ministro della Difesa americana Chuck Hagel di non toccare la spesa militare.
Da Varsavia, il presidente americano critica i tagli che gli alleati hanno dovuto effettuare per colpa della crisi economica. Da parte loro gli Usa garantiscono “il sacrosanto impegno per mantenere la pace nell’Est Europa”.
Dagli atti resi pubblici emerge come il servizio segreto interno parlasse di uccisione già nel maggio 1994. Mandante, il signore della guerra somalo generale Aidid. Per Carlo Taormina “queste novità non porteranno a ulteriori risvolti nel caso”. Ma i genitori della donna chiedono: “Perché le piste giuste non furono seguite?”
Per l’accusa pagamenti per pilotare appalti-Sistri. “Quattro milioni nelle borse del club di calcio”. Tangenti “in parte da destinare ad esponenti politici non ancora compiutamente identificati”.
Oggi il referendum sull’adesione alla Russia, che sancisce la secessione dall’Ucraina di Kiev. Partiti e movimenti dell’opposizione extraparlamentare: “In piazza sono tornati lo spirito e la gente delle proteste anti Putin dopo il suo ritorno al Cremlino”.
Davanti al corpo diplomatico, il pontefice chiede interventi per risolvere il problema della disoccupazione giovanile. E torna a parlare della Siria: “Auspico che Ginevra 2 segni l’inizio della pacificazione”.
Giorgio Napolitano, nel giorno della Festa delle Forze armate, si fa testimonial dell’impegno militare italiano: “Non possiamo indulgere a semplicismi e propagandismi che circolano in materia di spesa e di dotazioni indispensabili per l’esercito”.
Non è la sconfitta che pesa; è l’impotenza. Ma anche la rabbia. Contro chi parla di solidarietà, di umanità, di morale; e che si ferma lì: cosa fare non li riguarda.
Il ministro lancia l’allarme durante l’audizione in Commissione Difesa della Camera e chiede più soldi nonostante la crisi.