Libertà per Greste, Fahmy e Mohammad
Nello spirito della manifestazione di Parigi di domenica 11 gennaio, non possiamo non chiedere la libertà per Greste, Fahmy e Mohammad detenuti ingiustamente da più di un anno.
Nello spirito della manifestazione di Parigi di domenica 11 gennaio, non possiamo non chiedere la libertà per Greste, Fahmy e Mohammad detenuti ingiustamente da più di un anno.
Non ci sono spazi informativi adeguati per parlare del gigante dai piedi d’argilla chiamato Nigeria, prima potenza economica in Africa, ma con un sistema di sicurezza fragilissimo, dove la corruzione è diffusissima.
Nel paese più pericoloso del mondo (come è definito all’unanimità dalle cancellerie diplomatiche internazionali) diffondere notizie mette a repentaglio chi lo fa.
Per radiografare lo stato di salute del giornalismo italiano è necessario ricorrere ad un aforisma di Karl Kraus: “I giornali hanno con la vita all’incirca lo stesso rapporto che le cartomanti hanno con la metafisica”.
Lo spirito francescano di Assisi serva ad illuminare quella parte del mondo che vive nel buio mediatico.
Le giornate di Assisi dovrebbero servire proprio ad aprire il dibattito sui tanti conflitti oscurati dai media e dai governi.
“Siamo pronti a morire per far rispettare i nostri diritti” hanno gridato prima che la polizia sparasse. Va sottolineato che è la prima volta dalla fine dell’apartheid che la polizia apre ilfuoco su lavoratori in sciopero.
La Nigeria è sul baratro. La comunità internazionale non può stare a guardare e deve mobilitarsi per una migliore distribuzione della ricchezza per fermare la violenza.
Ieri ci sono stati 5 morti nel primo giorno di sciopero ad oltranza dichiarato dai sindacati contro il raddoppio del prezzo del carburante deciso dal governo.
Brutte, bruttissime folate di venti di guerra nel Corno d’Africa. La crisi somala rischia infatti di travolgere anche il confinante Kenya che nel 2012 tornerà alle urne per eleggere il nuovo presidente della repubblica e rinnovare il parlamento.
Già lo scorso anno era partita la campagna internazionale per premiare le donne africane sulle cui gambe cammina il continente. Poi si è aggiunta la primavera araba, con il ruolo fondamentale svolto dalle donne nel risveglio delle coscienze. Il Nobel non poteva non tingersi di rosa.
Questa sera alle ore 23,30 andrà in onda un reportage di Enzo Nucci sulla siccità e la carestia nel Corno d’Africa all’interno di TV7, il settimanale del Tg1.