Tribunale italiano per i pirati del Corno d’Africa
Convalidato a Roma l’arresto dei ribelli presi dalla forze speciali britanniche dopo il sequestro della “Montecristo”. I giovani africani rischiano adesso dai dieci ai vent’anni di carcere.
Convalidato a Roma l’arresto dei ribelli presi dalla forze speciali britanniche dopo il sequestro della “Montecristo”. I giovani africani rischiano adesso dai dieci ai vent’anni di carcere.
Continuano le proteste nei paesi del Mashreq, dalla Siria alla Giordania, dallo Yemen al regno della dinastia al Saud…
Nella sede di Kabul della Commissione europea intanto si ragiona sul domani dell’Afghanistan: fra le priorità, raccontano, il rafforzamento del ruolo della società civile.
Massima allerta per tutto il personale della Missione dell’Onu in Afghanistan (Unama). E’ questa la conseguenza immediata dell’assalto subito oggi dal compound Onu di Mazar-e-Sharif, nel nord dell’Afghanistan, costato la vita a dodici persone, tra operatori dell’Onu, guardie del compound e quattro manifestanti.
La Lega Araba pensa a una no-fly zone sulla Libia mentre cresce la tentazione di un intervento militare internazionale per fermare la repressione.
Con un discorso alla nazione giovedì sera, il presidente tunisino Ben Alì cede alle richieste dei cittadini in rivolta e promette la fine della censura, la libertà di stampa e l’abbassamento dei prezzi dei generi di prima necessità.
Un sondaggio evidenzia la spaccatura nell’opinione pubblica israeliana e la debolezza del governo di Netanyahu. I dati raccolti dall’stituto di ricerche per l’avanzamento della pace Harry S. Truman dell’università ebraica di Gerusalemme.
L’evento più «politico» della Carovana chiede un maggior coinvolgimento dell’Europa nel processo di pace, abbandonando i timori e la retorica pacifista dei governi.
Terza fase dell’Operazione Piombo Fuso. Israele mobilita i riservisti. Continua la morsa su Gaza mentre Hamas continua a sparare i suoi razzi. In diciassette giorni di raid i caccia con la stella di David hanno compiuto 2200 sortite. Ieri trenta. Diplomazia al palo. Novecento i morti tra i palestinesi.
Pakistan nel mirino. Prende forma l’ipotesi Lashkar-e-Toiba. Il ministro degli esteri indiano Pranab Mukherjee sostiene che «alcuni elementi» in Pakistan sono responsabili del massacro di Mumbai.