Attacco al “nemico vicino”
Lo Stato islamico in Afghanistan cambia strategia. Per scippare la scena ai talebani. Trenta morti all’ospedale militare di Kabul.
Lo Stato islamico in Afghanistan cambia strategia. Per scippare la scena ai talebani. Trenta morti all’ospedale militare di Kabul.
Espulsi dal Pakistan in 6oomila in un Paese – il loro, che in molti non vedono da quarant’anni o non hanno mai visto – dove l’ennesimo raid aereo della coalizione alleata al governo di Kabul ha ucciso almeno 18 persone. Civili. In maggioranza donne e bambini.
La situazione che ormai da un mese ha fatto un inferno del confine birmano bangladese, dove vive la minoranza musulmana dei Rohyngia, sta letteralmente esplodendo nelle mani di Aug san Suu Kyi.
Tutto è iniziato nell’agosto scorso con una camion bomba mai rivendicato che, scoppiando in piena notte ha creato un cratere, profondo dieci metri a Kabul.
Tre attentati in due giorni e un giallo nell’ennesimo attacco suicida che costella ormai la quotidianità della capitale afgana.
Mentre il bilancio del raid del 3 ottobre sale a 30 vittime, il rapporto della Difesa americana tarda ad arrivare.
In Sri Lanka arriva il papa e andrà in terra tamil. Mentre a tempo di record Sirisena forma il nuovo governo. Piuace a Usa e Ue. Meno a Pechino. Diario da Taprobane
Comincia nella tarda mattinata di un giorno di scuola apparentemente normale il peggior attacco terroristico della storia del Pakistan. Un attacco che produce un bilancio di oltre 140 morti, in stragrande maggioranza studenti (132 secondo le ultime stime).
Consultazione finale di sintesi del Dialogo “Localizzazione” della futura Agenda di sviluppo 2015/2030 le cui raccomandazioni saranno un contributo al rapporto che il Segretario Generale dell’ONU presenterà alla prossima Assemblea Generale.
I piloti israeliani spariscono dalla lista degli invitati alle esercitazioni Vega 2014. E dunque indignarsi, manifestare, contrapporsi, scrivere serve a qualcosa. Almeno, se non altro per buon gusto, i piloti che forse hanno bombardato Gaza sono rimasti a casa.
Che cosa è l’Is, lo Stato islamico, quel plotone di jihadisti sunniti che impazza in Iraq e Siria?
Armare la guerra, da qualsiasi parte lo si faccia, significa solo promuoverla a ruolo primario e alimentarla perché da scaramuccia diventi mostro.