Alla fine consideriamo gli afgani un popolo di guerrieri in armi, tutt’al più in fuga dalla guerra. Eppure in questo paese c’è anche una maledetta voglia di normalità. Di un week end fuori porta come pensiamo di meritare anche noi a ogni fine settimana. Un viaggio controcorrente nel turbine del conflitto.
Molti impegni e molte promesse che non corrispondono alla realtà. Il secondo rapporto di “Azione per la salute globale” ha rincarato la dose e l’Italia sfigura, in generale non si stanno raggiungendo i risultati intermedi fissati dagli Obiettivi del Millennio.
Al termine della Dichiarazione finale del summit Fao di Roma sull’emergenza alimentare si legge che Argentina, Cuba e Venezuela hanno preparato una loro dichiarazione che “sarà allegata”. Considerazioni a margine sulla protesta – condivisibile – che è ancora un fantasma.
Dietro le quinte di un summit che si spacca sulla dichiarazione finale che alla fine viene approvata ma con l’opposizione di un fronte latino americano. Capofila: l’Argentina.
Da Wade a Zapatero, da Sarkozy a Napolitano. Ognuno difende il suo orticello in attesa del documento comune…
Il summit dovrà distribuire equamente le colpe che, sino ad ora, sono state rimbalzate su diversi attori: i paesi emergenti che, consumano di più e mangiano meglio, i biocarburanti che sottraggono spazio all’agricoltura per alimenti, il prezzo del petrolio che finisce per incidere sui costi della produzione agricola, le politiche finanziarie degli stati che proteggono i propri coltivatori e chiudono i mercati ai prodotti dei paesi poveri.
La Campagna italiana per la messa al bando ricorda alla politica gli impegni da assolvere: ratificare il Trattato che parte oggi a Dublino e diventa legge internazionale in dicembre. E rifinanziare il fondo per gli effetti delle mine ormai al lumicino.
Mentre la giunta ammette più vittime e continua il braccio di ferro con l’Onu, monta la rabbia e la frustrazione della comunità internazionale. Che fare per garantire aiuto alle popolazioni colpite dal ciclone? Esperti e addetti ai lavori rispondono.
Una partnership innovativa ha lanciato Asmq, nuova dose combinata di artesunato e meflochina, principi attivi antimalarici che adesso arrivano ai pazienti in un un solo preparato: un’unica pastiglia blu che semplifica il trattamento. Ma non è l’unica novità.
Tutte le incognite del dopo voto.
Reportage. In volo da Herat a Kabul e poi il dipanarsi di una lunga giornata nella capitale afgana tra attentati, proclami, ospedali, vita più o meno normale al bazar. Al centro della guerra che si è trasformata in una palude che risveglia poco interesse. E che nessuno sembra aver voglia di raccontare.
L’incontro della Sinistra Arcobaleno sulla cooperazione a Roma diventa un peana per Patrizia Sentinelli. Ma dopo di lei il futuro ha molte incognite. Cronaca di una luna di miele dai destini incerti. Viaggio nei difficili rapporti della politica con un mondo complesso.