A Sigonella droni Usa per la Libia
A gennaio, dopo un anno di negoziati, il governo italiano ha dato l’ok. Sigonella, Tripoli, Damasco collegate da un filo che camuffa interessi strategici ben più radicati.
A gennaio, dopo un anno di negoziati, il governo italiano ha dato l’ok. Sigonella, Tripoli, Damasco collegate da un filo che camuffa interessi strategici ben più radicati.
Si festeggia, nel capoluogo dell’Anbar, per la vittoria dell’esercito di Baghdad. E si pensa a sicurezza, ricostruzione, ritorno degli sfollati e pacificazione interna.
Sullo sfondo il dramma terribile di una popolazione sotto molteplici assedi, ostaggio di forze a cui sta a cuore la ridefinizione profittevole degli equilibri mondiali.
Siria. Il Consiglio di Sicurezza approva un piano di transizione pacifica, ma resta poco chiaro chi dovrebbe farne parte. Gli Usa ripetono il no ad Assad dopo il massacro al mercato di Douma
Dopo quattro mesi di lotta, la città siriana a maggioranza curda ha costretto alla fuga lo “Stato islamico”. Kobane ha resistito combattendo pressoché da sola con le sue donne e i suoi uomini.
Secondo le Nazioni Unite, da tempo il governo israeliano sostiene ufficiosamente le opposizioni moderate. Tensione alle stelle in Libano: uomini armati attaccano un campo profughi siriano.
Papa Francesco in visita in Turchia chiede al mondo musulmano di unirsi, per Erdogan il nemico è sempre Assad. Infuria la battaglia nella provincia irachena dell’Anbar, strage in Siria, a Raqqa.
Immediate le condanne internazionali all’attacco contro la sinagoga. Ma la rabbia che sta esplodendo è frutto del silenzio mondiale sulle violazioni israeliane e l’espansione coloniale.
In campi improvvisati, nelle città curde, dentro scuole e moschee: sarebbero 700mila i rifugiati sunniti, cristiani e yazidi in Kurdistan. Intervista a Fabio Forgione, capo missione di Medici Senza Frontiere.
Cinquanta riservisti rifiutano di vestire l’uniforme, una goccia nel mare di una campagna anti-araba che da virtuale si fa reale: aggressioni fisiche in strada e social network per la propaganda.
Oltre mezzo milione di persone in fuga da Mosul. L’Isil ha preso un terzo del Paese: occupate anche Tikrit, simbolo del regime di Saddam, Baiji e parte di Kirkuk. Dagli Usa subito droni e missili.
Il 30 marzo firmato il cessate il fuoco nel campo profughi palestinese a Damasco. Ma i gruppi di opposizione proseguono con i colpi di mortaio e il numero di morti per denutrizione sale a 142.