L’analisi sul voto di Luciano Scagliotti, coordinatore italiano dell’Enar, network contro il razzismo: “Preoccupano i risultati di Ungheria, Grecia e Francia”. Ma “possiamo consolarci parzialmente con l’Italia, per una volta àncora di salvezza”.
Kerry va all’attacco “Assad vada via, non escluso intervento”. Il ministro degli Esteri di Damasco: opposizione di macellai. Gli insorti: basta morti, serve soluzione politica. Appello alla pace del Papa.
Disarmo, Parigi dà 15 giorni ad Assad. La Russia dice no al piano per la Siria.
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Barack Obama mette la firma sui 23 ordini che rendono immediati i provvedimenti che limitano le armi.
Il presidente statunitense ha deciso di sostenere la legge che sarà presentata al Senato sul bando delle armi d’assalto.
Il candidato Repubblicano «porta» la campagna elettorale all’estero e va così a caccia del voto della Comunità Ebraica Usa.
Monito all’Iran: “Un dovere bloccarlo”. E la Casa Bianca rivela: pronti i piani per i raid.
Quattro i pilastri della posizione americana sui «grandi cambiamenti in atto» grazie alle rivolte arabe: sostegno alle riforme, sfida ai dittatori, partnership economica con Medio Oriente e Nord Africa, e rilancio del negoziato israelo-palestinese.
Fra i diplomatici Usa impegnati nell’operazione antiWikileaks il più esplicito è l’ambasciatore a Oslo Barry White: “Nei documenti ci sono giudizi molto schietti su leader e partiti politici stranieri”.
Sondaggi impietosi: democratici sotto di 15 punti. Il Presidente pensa alle strategie per il dopo voto.
Il presidente definisce la ripresa dell’economia la “missione centrale” che lo attende. Conferma l’impegno militare contro Al Qaeda, la exit strategy dall’Afghanistan e l’impegno per la pace in Medio Oriente.