Ci risiamo. In Turchia si è riacceso lo scontro tra l’esercito e il governo islamico democratico di Recep Tayyip Erdogan, in un momento in cui nessuno si aspettava che sarebbe potuto succedere, a soli pochi mesi dalla rielezione alla guida dell’esecutivo di Erdogan.
Non c’è tregua in Siria: le manifestazioni di protesta proseguono e si allargano, il regime diventa sempre più feroce. E’ un’estate di sangue e di passione, intanto le opposizioni provano a trovare la strada dell’unità contro la dittatura. Di seguito il rapporto delle notizie d’agenzia su quanto sta avvenendo in queste ore.
Israele “con ogni probabilita’ attacchera’ l’Iran a settembre”, prima del voto Onu sul riconoscimento dello stato palestinese sollecitato dall’Anp con un ricorso: e’ la previsione di un alto funzionario della Cia, Robert Baer.
Il governo dello Yemen ha rifiutato il piano adottato dai partiti di opposizione dell’Alleanza congiunta (sei partiti di sinistra e gli islamisti) per formare un consiglio di transizione e superare la presidenza di Al’ Saleh.
Il governo, secondo l’opinione di gran parte della popolazione, è considerato un rifugio per i corrotti, inoltre c’è un altro punto critico: la questione della naturalizzazione di 60,000 palestinesi avvenuta negli ultimi mesi.