Sud Sudan, guerra per procura
Il presidente Salva Kiir e il ribelle Riek Machar non combattono solo per il potere personale: sullo sfondo c’è la disputa tra Khartoum e Kampala.
Il presidente Salva Kiir e il ribelle Riek Machar non combattono solo per il potere personale: sullo sfondo c’è la disputa tra Khartoum e Kampala.
Un leader di transizione, la tentazione di militarizzare ulteriormente l’area. Rimedi che rischiano di essere illusori se non si aggrediscono le vere radici dell’instabilità.
L’élite politica di Juba ricorre alle armi per risolvere i suoi contrasti: uno scenario già visto durante la guerra civile. Storia di una rivalità mai terminata, con in palio il potere.
Nei palazzi di Bangui immobilità e opacità, il resto del Paese è ancora paralizzato. E l’emergenza umanitaria porta con sé il rischio di una nuova esplosione.
Il golpe di ‘Seleka’ non ferma i saccheggi a Bangui e c’è chi cerca di sfruttare anche le differenze religiose. Intanto Francia e Sudafrica stanno alla finestra.
Il commercio di armamenti convenzionali prospera, da Algeri a Cape Town. E anche su questo mercato ora c’è l’ombra della Cina.
Uhuru Kenyatta ha evitato di un soffio il ballottaggio, ma non sono pochi i problemi che si trova di fronte. A cominciare dai suoi guai con la giustizia.
Nonostante gli accordi di Addis Abeba non si fermano gli scontri nel Kivu. Dietro la spaccatura nel campo ribelle c’è l’ombra del Rwanda.
Le truppe francesi continuano ad avanzare, ma anche dopo la sconfitta degli islamisti resteranno problemi irrisolti che sarebbe miope ignorare.
Dopo settimane di scioperi e 44 morti, si placano le proteste nella miniera di platino di Marikana. Ma la nazione arcobaleno ora fa i conti con le sue contraddizioni.