Nuovo attentato alla Comunidad de Paz


Comunidad de Paz


Iniziamo questo dicembre 2016 con un nuovo attentato contro la Comunidad de Paz, vogliono spegnere a tutti i costi il desiderio di continuare a costruire comunità de Paz.


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Iniziamo questo dicembre 2016 con un nuovo attentato contro la Comunidad de Paz, vogliono spegnere a tutti i costi il desiderio di continuare a costruire comunità de Paz. Ancora una volta portiamo a conoscenza dell’umanità e della storia,
per chiarezza, i nuovi fatti.

Giovedì primo dicembre 2016, verso le 11.40, due membri della nostra Comunidad de Paz, tra cui Arley Tuberquia membro del Consiglio interno della nostra Comunidad de Paz, sono stati avvicinati all’altezza del quartiere Mongolo nella città di Apartadò, da due tipi che usava no una motocicletta di grossa cilindrata, che si sono qualificati come paramilitari e che avevano armi da fuoco con le quali hanno minacciato ed intimidito i membri della Comunidad de Paz indicandoli come guerriglieri HP che dovevano essere ammazzati senza compassione. Immediatamente hanno cominciato ad impadronirsi e sottrarre denaro che era il ricavato della vendita di prodotti agricoli delle famiglie della Comunidad de Paz, hanno fatto sapere che non avrebbero lasciato che questa Comunidad guerrigliera potesse continuare.

Tutto ciò accade in mezzo ed alla presenza di vari passanti che hanno assistito a tali atti di persecuzione, additamento e
stigmatizzazione conto la Comunidad de Paz e non hanno impedito il deplorevole esito, i soggetti sono fuggiti non senza prima avvertire che non si denunciasse nulla se non volevano sopportarne le conseguenze.

Lo stesso giovedì, Edwin Arteaga, membro della nostra Comunidad de Paz, si è recato alla stazione di polizia per sporgere
denuncia per la perdita delle chiavi del suo veicolo durante l’attentato. Tuttavia, E’ stato subito incarcerato e segnalato come
sospetto dagli agenti della polizia e minacciato con la detenzione per 6 anni.
Incredibile, noi vittime veniamo considerati come i principali carnefici e criminali dalle istituzioni dello Stato.
Ci rivolgiamo alla solidarietà internazionale al fine di ripudiare questi atti atroci ed esigere dallo Stato Colombiano un minimo rispetto.

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