Appello straordinario: Emergenza alluvioni in Pakistan, c’è bisogno del tuo aiuto!


INTERSOS


Basta un piccolo contributo fatto da ognuno di noi per aiutare il Pakistan in ginocchio: vai sul su www.agire.it. Dona 2 euro inviando un sms al 45504 da oggi fino al 27 settembre.


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Appello straordinario: Emergenza alluvioni in Pakistan, c'è bisogno del tuo aiuto!

Il più grave disastro della storia del gia martoriato Pakistan. INTERSOS, in coordinamento con AGIRE, Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze, dopo avere monitorato nei giorni scorsi la regione del Khyber Pakhtunkhwa, sta portando soccorso in particolare, nel distretto  di Nowshera. Abbiamo distribuito beni alimentari  agli sfollati più bisognosi dei villaggi di Khesghy Payiam e Aman Garth.  Dopo i primi aiuti saremo li per sostenere le comunita nel riprendere la vita, ridando loro i mezzi di sostentamento: agricoltura, commercio e bestiame.

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ALLUVIONI PAKISTAN, IL POPOLO DELL'AUTOSTRADA. TRA CAMION PER SOPRAVVIVERE. L'INTERVENTO DI INTERSOS
Testimonianza di Alda Cappelletti, INTERSOS
 
Il serbatoio dell’acqua è messo in modo tale che per raccoglierne un poco occorre scendere dallo spartitraffico. Un camion, di quelli che si vedono da queste parti spesso sovraccarichi e lanciati a tutta velocità, sfreccia dietro la schiena del bambino. Lui non si gira e continua barcollando a raccogliere l’acqua nella tanica, ma mi si è fermato il respiro. Ha finito di raccogliere l’acqua e ora torna alla tenda della sua famiglia. Questa volta è andata bene.
Le famiglie dell’autostrada, così le chiamiamo noi, sono centinaia di famiglie che lasciate le case sommerse dall’alluvione dai villaggi di Janghi e Awanabad (nel distretto di Charsadda) hanno trovato rifugio nel posto che hanno ritenuto più asciutto e sicuro: lo spartitraffico dell’autostrada Islamabad – Peshawar.
Qui hanno dovuto mettere le loro tende per salvarsi e per chiedere aiuto. L’autostrada al ritirarsi delle acque è rimasta l’unica ridottissima area non coperta dal fango dove potere vivere in condizioni igienicamente accettabili.
L'importanza di questa via di comunicazione ha determinato l'impossibilità da parte delle autorità di chiudere l'autostrada per ridurre il rischio al quale erano esposte le persone in particolare i bambini.
Per settimane, famiglie e bestiame insieme hanno vissuto qui. Le famiglie si sono accampate sullo spartitraffico, le bestie le hanno legate al guardrail ai lati delle carreggiate.
Gli incidenti sono già successi ovviamente, a causa del continuo attraversamento a cui sono obbligati, soprattutto i ragazzini, per andare a cercare cibo, assistenza e acqua.
INTERSOS si trovava nella zona per condurre altre attività di distribuzione di cibo in aree gravemente colpite. Ha deciso di discutere con la comunità i motivi della loro scelta e quali possibilità alternative sarebbero state percorribili. Ha fatto poi lo stesso con la polizia e le autorità governative del distretto, organizzando incontri tra tutte le parti coinvolte al fine di esaminare rapidamente ma con attenzione la situazione, cercando una soluzione per eliminare il rischio.
Non potevamo però lasciare che la tragedia di queste famiglie continuasse, siamo intervenuti per aiutarli, per spostare le loro tende improvvisate in una zona sicura e portando loro aiuto in modo sicuro e dignitoso.
Abbiamo dunque cercato di capire come agire insieme al governo della Provincia di Khyber Pasthunkwa e del distretto di Charsadda. Abbiamo incontrato i rappresentati delle famiglie sfollate e abbiamo insieme discusso le varie alternative. Tutto era complicato dalle condizioni della zona circostante, dal fango che sommerge le campagne, le strade e i villaggi.
Poi, grazie allo sforzo di tutte le parti, abbiamo trovato la soluzione percorribile.
INTERSOS in queste ore ha iniziato le operazioni per assistere queste oltre 180 famiglie (circa 1000 persone) provenienti dai villaggi limitrofi all'autostrada. ha iniziato ad assistere le famiglie sostenendole nel loro rientro ai villaggi lungo il fiume, trasportando le tende e i pochi beni di cui disponevano e avviando la riabilitazione dei loro villaggi, colpiti molto violentemente dalle alluvioni.
Ora in corso distribuzioni di acqua potabile e di scorte alimentari.
Verranno subito formati gruppi di azione, tra le famiglie stesse, incentivati ad aiutare chi è più in difficoltà, gli anziani per esempio, a ricostruire un tetto e lentamente una abitazione, per quanto modesta.
Si stanno fornendo anche gli strumenti per scavare e ripulire il villaggio e progressivamente riabilitare una parte di strada di terra, che collega i villaggi ai centri urbani più grossi, oggi totalmente inagibile per lo strato di fango. Permettendo così di ricominciare il commercio e le attività che se sostenute anche dall'aiuto umanitario, possano riportare progressivamente il tutto alla normalità.
Un primo risultato è già raggiunto: d’ora in poi prendere acqua per questi ragazzini non sarà più una tremenda e folle scommessa con la propria vita. 
 
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