Appello per la manifestazione del 19 in difesa della libertà di stampa
Articolo 21
Il Coordinamento dei gruppi riuniti di facebook per chiedere le dimissioni di Berlusconi invita tutti i propri iscritti (circa 206.112) a partecipare alla manifestazione del 19 settembre in difesa della libertà di stampa.
Un'informazione libera, pluralista, indipendente dai poteri politici ed economici è il presupposto per l'effettiva e democratica partecipazione dei cittadini alla determinazione delle scelte riguardanti la collettività nazionale e l'interesse comune e alla formazione del consenso elettorale.
Non è più tollerabile un sistema informativo quasi totalmente asservito al Presidente del Consiglio.
Non è più tollerabile un sistema radio-televisivo oggetto delle lottizzazioni partitiche e funzionale alle logiche della casta politica.
Non è più tollerabile una Rai-Tv finanziata con il canone dei cittadini ormai completamente sottomessa alle strategie imprenditoriali del Gruppo Mediaset
Non è più tollerabile un sistema informativo che deliberatamente e scientemente occulti, sopisca e deformi le grandi questioni di interesse pubblico e riguardanti la vita delle persone:
le continue violazioni del Governo Berlusconi dello spirito e della lettera della Costituzione Repubblicana,
l'attacco al principio di legalità e di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge operato con il lodo Alfano (grazie al quale Berlusconi ha potuto evitare di essere giudicato nel processo nel quale l'avvocato Mills è stato condannato per corruzione ad opera, come riportato nella sentenza, di Berlusconi stesso),
l'attacco alla magistratura ultimo debole argine al regime berlusconiano ,
la progettata legge sulle intercettazioni che sostanzialmente renderebbe inutilizzabile tale strumento agli inquirenti e contemporaneamente impedirebbe di informare i cittadini su indagini e procedimenti penali in corso,
lo sviluppo delle indagini e la ricerca della verità sulle stragi di mafia del 1992 e 1993,
il tema della corruzione frutto dell'occupazione sistematica della cosa pubblica da parte dei partiti e del mai reciso legame tra politica e affari,
l'affermazione del principio di laicità dello Stato tuttora asservito, in dispregio di quanto sancito nella Costituzione, ai diktat del Vaticano,
la demolizione deliberata della scuola pubblica a vantaggio della scuola privata confessionale di cui è espressione il licenziamento di decine di migliaia di lavoratori precari della scuola,
la crisi economica e la sua reale incidenza sulla vita dei cittadini,
il diritto di tutti i cittadini ad un lavoro da svolgersi in condizioni di dignità e sicurezza,
la libertà di manifestazione lesa da cervellotiche e burocratiche regole; manifestazioni oggetto, in non pochi casi, di repressione violenta ad opera delle forze dell'ordine,
l'attacco alla libera circolazione delle informazioni e delle opinioni su internet attraverso proposte di leggi liberticide, l'insensata e antistorica scelta nucleare, già bocciata dai cittadini con un referendum popolare, in un mondo che va verso la promozione e lo sviluppo delle energie rinnovabili e il riuso dei rifiuti,
il trattamento inumano riservato ai migranti contrario al sistema di valori di qualunque paese civile,
le aggressioni squadriste di cui sono oggetto sempre più persone in un clima razzista e omofobico,
l'esclusione dei cittadini dalle scelte che riguardano il loro territorio ed il loro futuro ottenuta attraverso la militarizzazione della gestione delle opere pubbliche, grandi e piccole, dalla ricostruzione in Abruzzo agli inceneritori, dal progetto della grande velocità al Dal Molin, dalle centrali nucleari al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina,
l'artificiosa contrapposizione tra Nord e Sud in un'Italia che deve la sua originalità e il suo valore, unici al mondo, alla compresenza di tante diverse identità culturali ma tutte unite da un comune vincolo storico, linguistico e di solidarietà,
il senso delle cosiddette missioni militari di pace all'estero sempre più tragicamente onerose in termini di vite umane (militari e civili) oltre che inutilmente dispendiose sul piano economico.
Gli amministratori dei gruppi facebook che aderiscono al coordinamento il 19 settembre saranno presenti alla manifestazione indossando una maglietta blu, il colore della notte della Repubblica, a testimoniare la nostra idea di libertà e le ragioni per le quali ci opponiamo al governo Berlusconi.
Fonte: Articolo21
13 settembre 2009