Alluvioni in Pakistan, Onu “disastro piu’ grave di Haiti”


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Con oltre 14 milioni di persone sinistrate, la situazione meteo non accenna a migliorare. Le acque hanno inondata un’area che corre per mille chilometri.


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Alluvioni in Pakistan, Onu "disastro piu' grave di Haiti"

(AGI/REUTERS) Mingora, 9 ago.- Dopo il Khyber Pakhtunkhwa e il PUnjab, Ora sono le fertili pianure del Sindh che rischiano le inondazioni in Pakistan: se dovesse cedere lo sbarramento di Sukkur, sarabbero allegate anche le pianure a sud del Paese.
  Con oltre 14 milioni di persone sinistrate, la situazione meteo non accenna a migliorare. Le acque hanno inondata un'area che corre per mille chilometri. Nelle prime ore di stamane, il flusso d'acqua che preme alla barriera di Sukkur era di 1,4 milioni di metri cubi al secondo, mentre ne puo' reggere solo fino a 900mila. La parte superiore del Sindh e' gia' sotto l'acqua e i soccorritori da giorni continuano ad evacuare migliaia di famiglie della provincia, dopo le sponde dell'Indhus in piena rischiano di esondare. Strade, ponti e binari sono stati spazzati via; e le frane hanno aumentato l'isolamento delle zone piu' colpite, cosi' che i soccorritori devono utilizzare ogni mezzo per portare sollievo, imbarcazioni e asini compresi. Il maltempo ha reso difficile agli elicotteri la consegna del cibo in alcune zone della valle dello Swat, a nord-ovest di Islamabad, una delle zone piu' colpite dal diluvio. "E' difficole portare rifornimento la', ci muoviamo a piedi o in asino. Stiamo facendo tutti gl sforzi possibili, ma siamo in grado di entrare in molti luoghi nella Swat Valley", ha spiegato Maurizio Giulino, portavoce dell'Ufficio per il coordinamento per gli affari umanitari delle Nazioni Unite.
  Anche l'esercito ha confermato che nello Swat ci sono state frane che hanno bloccato la strada principale che porta a valle. "Stiamo utuilizzando 100 muli per il traporto di generi di conforto nei posti piu' remoti in cui gli elicotteri non riescono ad arrivare", ha deto il portavoce del'esercito. (AGI) Red

Fonte:http://www.ong.agimondo.it/
9 Agosto 2010

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