Al via la Marcia per la pace di Nairobi. Partenza alle sette: "We all want peace"


Pietro Scarnera


Michael Ochineg, fondatore di Africa Peace Point, racconta il perchè è stato scelto il gemellaggio con la Perugia-Assisi: "Saremo in Italia il 7 ottobre". Flavio Lotti in Kenia.


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Al via la Marcia per la pace di Nairobi. Partenza alle sette: "We all want peace"

“We all want peace”. Con questo spirito parte a Nairobi la grande marcia per la pace. La frase è di Michael Ochineg, fondatore di Africa Peace Point, l’organizzazione che promuove l’iniziativa in collaborazione con la Tavola della Pace, e rende perfettamente l’idea che anima i partecipanti: unire la comunità, superare le differenze sociali e politiche per ottenere, tutti insieme, pace e sviluppo. Per la partenza fissata per sabato alle 7 di mattina, ora locale, gli organizzatori prevedono una grande affluenza. Al via ci sarà anche una delegazione della Marcia Perugia-Assisi (Flavio Lotti è arrivato a Nairobi proprio in queste ore) per sancire un gemellaggio non solo ideale, come ci ha raccontato Michael Ochineg.

“Verso una società più inclusiva”, è questo il tema della marcia di Nairobi. Quali sono gli obiettivi da raggiungere?
“L’obiettivo è unire la comunità attorno ai temi della pace e dello sviluppo, soprattutto in vista delle elezioni generali che si terranno a dicembre. La marcia di quest’anno servirà in particolare a mettere in luce i problemi socio-politici, economici e culturali che portano all’esclusione di una larga fetta della comunità. Su questi problemi insisteremo per arrivare al voto con un’idea precisa di quello che vogliamo ottenere”.

Diritti umani, esclusione sociale, partecipazione: com’è la situazione a Nairobi e più in generale in Kenya su questi temi?
“Le differenze sociali esistono e sono anche molto forti, riguardano l’accesso all’educazione, il diritto alla casa e al lavoro. Ma tutti vogliamo la pace, perché solo la pace porta sviluppo. Per questo alla marcia ci saranno persone di tutti i ceti sociali e di tutti gli orientamenti politici: è un movimento che parte dalle radici della nostra comunità e che vuole unire e superare le differenze”.

Africa Peace Point, l’organizzazione che promuove la marcia, lavora in questa direzione dal 2000. In questi anni la situazione è migliorata?
“Non è facile dirlo. Senza dubbio gli attivisti per i diritti umani stanno diventando più forti e sono in grado di esercitare maggiore pressione sul governo. La strada però è lunga e difficile, ed è fondamentale essere uniti”.

Cosa può fare chi vive in Europa per aiutare in questo cammino?
“E’ importante mantenere alta l’attenzione e la sensibilità. Il ‘gemellaggio’ fra la marcia di Nairobi e la Perugia-Assisi serve proprio a questo. ‘Tutti i diritti umani per tutti’ è anche il nostro motto, per questo il 7 ottobre ad Assisi ci saremo anche noi”.
Sapete già quante persone parteciperanno alla marcia di domani?
“Non possiamo calcolare il numero esatto dei partecipanti, ma possiamo garantire che domani ci sarà una grande, grande folla”.
 

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